Epifania: 5 modi per trascorrerla in famiglia

Epifania: i modi di trascorrerlo in famiglia|epifania

Celebrare l’Epifania è un modo speciale per concludere il periodo natalizio

Il Natale non è ancora finito: abbiamo ancora una festa da celebrare, ed è una delle nostre preferite: l’Epifania, il giorno in cui i saggi Re Magi raggiunsero il Cristo Bambino con i loro doni.

Nel corso degli anni siamo diventati parecchio creativi nel trovare modi per rendere questo giorno speciale. Ecco alcuni dei nostri preferiti per festeggiare questo giorno particolare con la vostra famiglia.


Andate alla messa

Potrebbe essere cosa ovvia, ma è esattamente questo lo spirito  dell’Epifania. Andare a messa in famiglia il giorno dell’Epifania è il modo migliore per rendere la festa sia speciale che santa per tutti.

A Torino c’è una luogo sacro, unico in Italia, denominato Cappella dei Banchieri e dei Mercanti resa celebre negli ultimi anni soprattutto per i concerti di musica classica organizzati al suo interno grazie alla sua ottima acustica. Un gioiello di arte barocca del ‘600  con 11 affreschi settecenteschi eseguiti da pittori di diverse città (Andrea Pozzo, Sebastiano Taricco, Vernier e Carlone), tutti raffiguranti il tema della Natività o il mistero dell’Epifania, facendo diventare i Re Magi una sorta di protettori della cappella stessa. Difatti, proprio il 6 gennaio qui la Congregazione celebra la sua festa annuale con l’investitura di nuovi congregati-

In sacrestia è invece conservato il celebre “calendario universale” di Giovanni Amedeo Plana, astronomo piemontese di fama mondiale. Questo calendario, molto particolare, permette il calcolo preciso su un arco di tempo di 4000 anni a partire dall’anno zero.

Sposta i Magi verso Gesù

Una delle  tradizioni natalizie più popolari è fare in modo che le statuette dei Magi si spostino lentamente, giorno dopo giorno,  per tutta la casa verso il presepe durante il periodo natalizio. Dopo Natale, si avvicinano gradualmente alla mangiatoia e all’Epifania, il bambino, si solito il più piccolo della famiglia, li sposta verso il Cristo Bambino. È un modo visivo per ricordare a tutti noi che il periodo natalizio non si esaurisce con la nascita di Cristo e che i Magi si uniscono finalmente a Maria, Gesù e Giuseppe:  un modo speciale per concludere il Natale.

Fai regali a chi ti vuol bene

Dal momento che i Magi hanno portato doni al bambino di Cristo, che non avevano compreso appieno ma che sapevano essere importanti per il mondo intero, chiedi ai tuoi figli di identificare persone che hanno un significato spirituale speciale nella loro vita. Alcuni scelgono i loro padrini, ma potrebbe essere una zia, un mentore o un insegnante di scuola – l’importante non è imporre ma lasciare che i bambini scelgano da soli. Aiutali a preparare un regalo speciale per quella persona in anticipo, cosicché il giorno dell’Epifania i tuoi figli possono consegnare i loro doni proprio come i Re Magi hanno consegnato doni al Cristo bambino.

Leggi una storia o una poesia dell’Epifania

Anche se ai bambini piace pensare di aver superato l’età per le storie della buonanotte, amano ancora ascoltare storie da leggere ad alta voce. Ogni anno scegliamo una storia o una poesia diversa per leggerle tutti insieme attorino al  focolare del presepe o  dell’albero di Natale. Diventate creativi nella vostra ricerca. Ci sno molte storie e poesie sul web, quindi andate a esplorare. Qui ne troverete alcune tra le più  belle.

La  “misteriosa” scritta  in gesso sulla porta

La popolarità di questa tradizione è indice del suo fascino duraturo. Alcune parrocchie benedicono il gesso: chiedi al tuo sacerdote di benedire un po’ ‘di gesso in anticipo. E poi scrivi sulla porta di casa questa  dicitura: 20+G+M+B+20.

epifania
Qui una iscrizione dell’anno passato

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È una usanza che ha lo scopo di benedire la propria abitazione. Le lettere C, M e B hanno due significati: sono le iniziali dei nomi tradizionali dei tre Re Magi – Gaspare (Caspar in latino), Melchiorre e Baldassarre – ma sono anche l’abbreviazione delle parole latine Christus mansionem benedicat, ovvero “Cristo benedica questa casa”. Il simbolo “+” rappresenta la croce e i numeri 20 e 20 dovranno rappresentare ovviamente l’anno 2020.

La tradizione, molto diffusa in Alto Adige, si è diffusa anche in altre parti dell’arco alpino e in diverse zone del Nord Europa.

È un modo molto tradizionale di consacrare la tua casa e la tua famiglia a Cristo per il prossimo anno e di aiutarti a ricordare tutti ciò che conta davvero – non solo a Natale, ma per tutto l’anno.

In copertina: Grafica di Designsoul – Shutterstock

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • La parola Epifania significa rivelazione improvvisa. Epifania ha  origine dalla parola greca ἐπιφαίνω, epifàino il cui significato è “mi manifesto”. Nei  tempi  antichi la dodicesima notte dopo il Natale era ritenuta una notte speciale dedicata alla luna, da cui deriverebbe il termine epifania, come manifestazione della luce lunare.
  • Quella del 6 gennaio non è l’unica “Epifania”  del culto cattolico. Le altre due sono il battesimo di Gesù e il primo miracolo alle nozze di Cana in cui venne trasformata l’acqua in vino.
  • La Befana è invece una tradizione puramente italiana.  La signora  anziana sulla scopa è una rappresentazione del folklore italiano poi diffusasi in misura minore anche all’estero. La parola nasce nel XV secolo circa.

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