Interior D, un rivoluzionario approccio alla progettazione dell’abitare

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Interior D è un rivoluzionario approccio alla progettazione dell’abitare, ideato dallo psicologo Tito Sartori e dall’architetto-designer Carla Palù.

Interior D nasce dal concetto che l’essere umano è influenzato dagli ambienti che frequenta. La personalità è il riflesso di ogni singolo luogo. Psicologia e architettura devono poter dialogare affinché l’uomo entri in sintonia con l’ambiente circostante. Dunque, è fondamentale creare una forte empatia tra architettura, psicologia e interior design.

Interior D, la persona al centro del progetto

Interior D pone al centro la persona, partendo dall’animo, dall’emotività, per giungere a delineare l’arredo. In quest’ottica, la ristrutturazione risulta essere una preziosa occasione, terapeutica, per innescare il benessere della persona all’interno di uno spazio abitativo.

Il principio base del progetto Interior D è senza dubbio l’ascolto. Ascoltare la persona, i suoi bisogni e i suoi desideri, è assolutamente necessario in una progetto d’interni.

L’architetto Carla Palù e lo psicologo Tito Sartori hanno unito la loro esperienza al fine di creare un metodo innovativo nella progettazione di un’abitazione e nel mondo dell’interior design, in cui i bisogni e i sogni sono realizzabili e in cui anche la figura maschile è protagonista.

Metodo Interior-D, ambienti accoglienti
Metodo Interior-D, ambienti accoglienti – www.pixabay.com

Come nasce e si evolve Interior D?

Interior D nasce da un’esperienza vissuta dalla designer Palù.

Per un lungo periodo di tempo l’architetto segue una famiglia nella ristrutturazione di casa. Tra indecisioni e insicurezze, i committenti non riescono a portare a termine i lavori. Cosa ostacola la coppia? Presto detto: l’impedimento sta nel non riuscire a diventare genitori. A sbloccare la situazione, la decisione di un’adozione.

Da questo episodio la designer comprende appieno il valore che le emozioni hanno sul modo di vivere uno spazio. Ed è qui che incontra lo psicologo Sartori: insieme comprendono quanto un progetto parta da una dimensione interiore: da questo episodio nasce il sistema Interior D.

Da qui, l’approccio si evolve. Nel processo di ristrutturazione domestica è spesso complicato coinvolgere la figura maschile. Di solito un designer ha a che fare con una donna, sicura, con le idee chiare, mentre il partner è quasi estraniato e  lascia agli altri qualsiasi decisione. Lo spazio domestico, per natura, è associato alla donna. È invece importante che la coppia sia ugualmente interessata e coinvolta nel processo decisionale.

Interior D riesce a coinvolgere gli uomini in modo attivo, dando loro la possibilità di esprimere desideri ed esigenze, per la costruzione di una progettazione assolutamente condivisa che realmente si avvicina alla soluzione ideale per una famiglia.

Metodo Interior D, la zona bagno non può essere trascurata nel progetto d’interni condiviso
Metodo Interior D, la zona bagno non può essere trascurata nel progetto d’interni condiviso – www.pixabay.com

Come funziona il metodo Interior D

L’approccio Interior D, propone un confronto diretto cliente – professionista attraverso una serie di incontri che consentono ad architetto e psicologo di conoscere al meglio le aspettative dei committenti, veri protagonisti del progetto, attraverso questionari, giochi, test ed interviste. È in questa fase che emergono, accanto alle aspettative più esplicite, le esigenze più celate.

Lo psicologo stimola delle riflessioni sui bisogni individuali o della famiglia, che risultano avere una grande influenza nella dimensione domestica. Solo in un secondo momento, tenendo conto dei risultati del colloquio, è possibile lavorare ad un progetto concreto.

Le soluzioni architettoniche sono, dunque, il risultato di una serie di scelte condivise, attorno alle quali si svilupperà la nuova abitazione.

“Lo spazio interno domestico è qualcosa che ha a che fare con le relazioni delle persone. In casa bisogna stare bene per stare bene anche con gli altri”. Carla Palù

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Carla Palù dirige lo studio CùDesign, i cui componenti sono per lo più giovani architetti, designers e grafici. L’architettura di CùDesign è un’architettura innovativa, introspettiva, con un fine sociale e morale.
  • Tito Sartori e uno psicologo e psicoterapeuta, supervisore clinico e docente di psicoterapia sistemico relazionale presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Collabora con lo studio CùDesign dal 2016.

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