La rinascita dei borghi italiani con il fenomeno della street art

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L’Italia non è solo il paese delle grandi città d’arte, del Rinascimento e della pizza. La bellezza sta nelle piccole cose. I piccoli borghi italiani, spesso dimenticati, sono una calamita per i turisti e negli ultimi tempi stanno inglobando anche il fenomeno della street art.

I borghi italiani sono circa 6000 in Italia e le ultime statistiche indicano che il 36% del turismo è stato interessato da questi piccoli quadri d’arte italiana. Questi sono i luoghi in cui la cultura si conserva e si tramanda, ma ciò non comporta una chiusura mentale di chi ci vive. Un chiaro esempio è il fenomeno della street art. La street art, anche chiamata urban art, è la capacità dell’arte di uscire dai musei ampliando la bellezza dalla tela alla città. Ciò è avvenuto non solo nelle città d’arte di tutto il mondo ma anche nelle piccole realtà dell’Italia.

I borghi più rappresentativi della street art

I borghi sommersi d’arte non sono presenti in determinate regione, ma troviamo esempi concreti ed altri in via di sviluppo in tutta Italia. Vediamo quali sono quelli più conosciuti e qual è stato il loro sviluppo.

Credits: www.pixabay.com

Non meno importanti sono le isole. Nel cuore della Sardegna c’è il borgo di Orgosolo, dove la street art ha anche un valore politico. Non è solo abitudine dell’antichità rappresentare eventi storici. Qui, sin dagli anni ’60, i murales del paese raccontano la vita dei pastori, la difesa della torre della città e la pace tra i popoli della zona.

Il borgo di Arcumeggia, in Lombardia, è noto come “paese dei pittori” perché sin dal 1956 fu la tela di moltissimi artisti. Oggi è costellato di murales ed esposizioni d’arte a cielo aperto. Arcumeggia è la prima di una lunga serie; dopo di essa anche molti altri borghi hanno seguito il suo esempio.

Quasi nessuno conosce Rocca di Papa, un paesino campagnolo delle Marche dove gli studenti delle belle arti di Brera, Urbino e Macerata, assieme ad artisti di tutto il mondo, si sono impegnati in un’opera d’arte comune. È più o meno dagli ’80 che qui si dipingono murales incrementando di parecchio l’affluenza turistica.

 

Quasi legati da un affetto fraterno, anche il borgo calabrese di Diamante si è aggregata al fenomeno, soprattutto grazie all’artista Nani Razzetti. Il poeta milanese ebbe l’idea, nel 1981, di abbellire la città con affreschi per renderla più viva. Da allora la popolazione è cresciuta di 150 abitanti, insieme all’incremento del turismo. Non più soltanto Perla del Tirreno e Città del peperoncino, da adesso anche Diamante d’Urban Art.

Parzialmente differente è il tipo di street art praticata nel borgo ligure di Valloria. Qui ogni porta, che sia di una casa, di una struttura di campagna, di un magazzino o di una cantina, è dipinta. Il paese dimostra che anche una piccola quantità di colore può spezzare il grigio di intere città di pietra.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’interessamento di Airbnb, Anci e Mibact con il progetto “Piano Borghi Italiani”, con l’obiettivo di far risaltare la bellezza dei borghi tipici italiani. Creare il cambiamento è possibile, come è anche possibile trovare l’elemento speciale in piccoli borghi come questi descritti. È bello lasciarsi stupire dalle piccole cose, e gli abitanti dei piccoli quadri d’arte italiana ce l’hanno dimostrato.

Leggi anche: “L’italia dei paesi dipinti: l’arte come valorizzazione del territorio

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