Sblind è una piattaforma innovativa nata nel 2021 con l’obiettivo di rivoluzionare il mondo dei social media. Fondata sulla necessità di creare un ambiente digitale più sostenibile e rispettoso, Sblind risponde alle crescenti richieste di tutela digitale da parte dei cittadini e dei legislatori. Con un modello di business che non sfrutta i dati degli utenti e un impegno concreto verso la sostenibilità, Sblind si distingue nettamente dai tradizionali social network. In questa intervista, esploreremo le motivazioni che hanno portato alla creazione di Sblind, le sfide affrontate durante lo sviluppo e le caratteristiche uniche che definiscono questa piattaforma.
Potete raccontarci come è nata l’idea di creare Sblind e quale vuoto nel mercato volevate colmare?
L’idea nasce nel 2021 quando abbiamo iniziato a considerare che le piattaforme di condivisione più conosciute rappresentassero un modello assolutamente insostenibile e lontano dalle politiche inclusive e sociali rappresentate proprio dall’agenda 2030. Nasce quindi l’idea di una piattaforma che si ponesse come obiettivo quello di rispondere alla sempre più crescente domanda di rispetto e di tutela digitale proveniente non soltanto dai cittadini ma soprattutto dal legislatore e dalle indicazioni presenti proprio negli obiettivi 2030.
Le linee guida emesse dall’ EDPB ( European Data Protection Board ) parlano espressamente di pericoli e rischi per lo sviluppo e diritto allo sviluppo di minori e non solo, tracciando per la prima volta e con chiarezza un documento che sostanzialmente rende il modello attuale dei Social media una minaccia per cittadini, imprese e istituzioni. Un modello certamente che non ha nulla a che fare con l’idea di sostenibilità che ogni giorno, in tutto il mondo, avanza.
Per noi di Sblind, “ IL DOVE COMUNICO” diventa un aspetto fondamentale, per le imprese, per le istituzioni e per noi stessi. Pensare di utilizzare canali che direttamente o indirettamente mettono a rischio lo sviluppo culturale, sociale manipolando informazioni e targhettizzando contenuti e utenti lo riteniamo totalmente insostenibile.
Quali sono state le principali sfide che avete affrontato durante lo sviluppo iniziale dell’applicazione?
La sfida più grande è sicuramente stata quella di riuscire a creare e sviluppare una piattaforma che potesse sfruttare un modello di business diverso da quello applicato da parte della maggior parte dei competitor, ovvero basato sullo sfruttamento dei comportamenti e dei dati. Se infatti l’obiettivo è quello di non vedere l’ Utente come il prodotto da vendere, la sfida è quella di sviluppare un modello nuovo, alternativo, dove l’utente non è impattato e dove l’obiettivo non è legare l’utente alla piattaforma, ma renderlo totalmente libero, indipendente.
Lo sviluppo del modulo 2, rilasciato a fine 2023 rappresenta appunto la soluzione a questa sfida. Introduciamo un modello di business basato su plus dedicati per le utenze premium, senza coinvolgere e senza mappare alcun dato, ma al contrario, introduciamo il contributo di sostenibilità che andrà a finanziare progetti di compensazione emissioni di Co2 riportando in piattaforma, per tutti gli utilizzatori, un dato di kg Co2 compensato, da redistribuire a tutti i nostri Utenti. Le utenze premium, pagheranno un fee annua per avere plus e opzioni nell’organizzare i propri contenuti e otterranno allo stesso tempo un dichiarazione di salvaguardia sul contributo versato per finanziare i progetti green che andremo a selezionare.
Eliminiamo tutti gli aspetti “tossici” dei modelli attuali e riportiamo le imprese, le aziende, i professionisti, coloro che condividono per ragioni di business al centro del progetto. Identica visibilità, rispetto della concorrenza, contenuti visualizzabili sui territorio, contributo di salvaguardia, e molto altro, fanno di Sblind un modello sostenibile e virtuoso.
Quali sono le caratteristiche principali che distinguono Sblind dalle altre piattaforme social?
La prima e più importante è proprio quella che non si vede: La totale assenza di algoritmi di mappatura, targhettizzazione e manipolazione delle informazioni e dei contenuti. Il totale rispetto dei comportamenti degli Utenti. Non interessa conoscere gusti, preferenze e abitudini, non ci interessa perché non lo riteniamo giusto. Perche riteniamo insostenibile “ rubare” fin da piccoli, dati, comportamenti e azioni per definire profili da manipolare e sfruttare.
Introduciamo il Social Time, perché riteniamo che la condivisione vera debba essere fatta fuori dai Social. Portiamo a 90 minuti giornalieri l’uso della piattaforma, non per limitarne l’uso ma per regalare tempo vero alle persone. La vita reale è fuori.
Abbiamo introdotto il concetto di Lovers in alternativa ai followers. Il tema è importante e concreto. Tutti noi possiamo seguire centinaia o migliaia di persone, senza limiti. Scopriamo poi che ai nostri followers in realtà non interessa molto ciò che facciamo, che la nostra fidelizzazione non è poi così radicata. Abbiamo quindi ritenuto più giusto limitare a 100 le persona che possiamo seguire. Certo dovremo scegliere, selezionare, pensare prima di decidere. Tutto questo genera responsabilità, credibilità e anche fidelizzazione per un brand. Un pubblico che mi sceglie razionalmente sarà certamente più attento rispetto a chi non ha dovuto scegliere, sarà più fidelizzato e la mia comunicazione coglierà persone davvero interessate.
Potete spiegarci come la sostenibilità è integrata nel funzionamento e nella filosofia di Sblind?
La sostenibilità è parte del progetto fina da subito. La possiamo sintetizzare i 2 aree:
Una sostenibilità rispetto ai valori e al rispetto delle persone, per una piattaforma che generi alterazioni sociali e non impatti sui comportamenti delle persone, che rispetti i loro dati e soprattutto la loro libertà. Che risponda concretamente alle criticità esposte appunto dall’EDPB Europeo e non solo e che sia rappresentativa di alcuni dei goals UN. La salute ed il benessere, mentale e sociale, città e comunità sostenibili valorizzando territori e città.
Una seconda sostenibilità proprio nel modello di business che vede azioni concrete di impatto sulla lotta al cambiamento climatico, attraverso il meccanismo di redistribuzione delle azioni ci compensazione di Co2.
Come funziona esattamente Sblind? Potete darci una panoramica dell’esperienza utente?
Possiamo semplicemente condividere i nostri momenti, le nostre foto i nostri video proprio come oggi possiamo fare con altri Social Network. Creiamo un profilo free e in pochi secondi potremo caricare i nostri contenuti. Sceglieremo un luogo di riferimento, che non sarà vincolante ma che consentirà di filtrare ( a scelta ) i contenuti in vari territori. Potremo aggiungere testo e commenti e il feed avrà sempre un ordine cronologico.
L’utente potrà creare la sua love list, ovvero le 100 persone che ama seguire e di conseguenza avere un feed esclusivo. Potremo assegnare stelle ai post che più ci piacciono e il potremo commentare ogni singolo contenuto. Il social time ci segnalerà il tempo che passa e dopo 90 minuti ci ringrazierà e ci darà appuntamento al giorno dopo.
Ogni contenuto verrà cancellato dopo 30 giorni, impattando positivamente sul consumo dei server ed evitando di generare archivi dei nostri contenuti. Per le Utenze premium altri plus potranno essere aggiunti, come il grado di sostenibilità del post, una valutazione da 1 a 3 foglie da parte degli utenti e le opzioni numerose di personalizzazione dei contenuti, in termini di durata e visibilità. Potranno anche aggiungere link e formati .pdf da poter scaricare.
Ogni utente avrà nella sua pagina profilo tutti i dati raccolti nella propria green card sulla base delle attività e degli obiettivi raggiunti. Insomma ci sono molti plus e molte caratteristiche che fanno di Sblind una piattaforma sostenibile e sincera.
Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine per l’applicazione e quali nuove funzionalità possiamo aspettarci in futuro?
Il nostro obiettivo è quello di consolidare una partnership che possa aiutarci a SCALARE IL MODELLO in termini di tecnologia e di comunicazione. Per questa ragione ci stiamo muovendo nel 2024 per riuscire a cogliere opportunità di crescita davvero sostenibili. Allo studio 2 sviluppi importanti, il primo lato modello di business, immaginando opzioni maggiori nella scelta della destinazione del contributo di sostenibilità da poter diversificare in più aree distinte.
Il secondo in termini di esperinza d’uso, ovvero la creazione della funzionalità “eventi” che potrà implementare il feed. Aree eventi dedicate a tutti o limitate a pochi dove al loro interno potranno essere caricati contenuti specifici da condividere o da limitare a specifici invitati. Per fare un piccolo esempio, possiamo immaginare un evento aziendale da condividere con gli invitati, dove caricare in un solo spazio tutte le foto e tutti i video desiderati. L’utente potrà visualizzare l’area e aprendola avrà accesso a tutti i contenuti.
Come coinvolgete la comunità locale e globale nell’uso e nello sviluppo di Sblind?
Domanda molto complessa, è un aspetto difficile da affrontare, ogni giorno organizziamo incontri e parliamo con realtà territoriali che possano comprendere il valore di questo progetto. Associazioni, fondazioni ed Enti i nostri interlocutori, ma obiettivamente c’è davvero tanto da fare e vi sono tanto stereotipi da scardinare.
Il paragone con i competitor e l’idea che non si potranno cambiare le cose è l’aspetto più difficile da superare. Abitudini e forse un po’ di rassegnazione sono elementi da dover scardinare giorno dopo giorno.
Avete in programma collaborazioni con altre organizzazioni o iniziative per promuovere la sostenibilità?
Al momento stiamo collaborando con Alberami ( startup italiana ) per la definizione dei carbon credit necessari per la compensazione delle emissioni. Siamo molto concentrati su collaborazioni come espresso in precedenza ma non abbiamo definito iniziative specifiche di promozione. Riteniamo che la scelta del partner giusto sia oggi la priorità principale del progetto Sblind.