L’architetto Simone Micheli si contraddistingue come una personalità molto nota nel settore e, in particolare, nel rapporto tra architettura e metaverso. Leggi l’intervista completa di Habitante.
Chi è Simone Micheli? Di cosa si occupa nello specifico?
La mia attività professionale si sviluppa in plurime direzioni: dai master plan all’architettura e interior, dal design al product al visual, la comunicazione e gli eventi. Ho fondato lo Studio d’Architettura nel 1990 e nel 2003, con mia moglie Roberta Colla, la società di progettazione Simone Micheli Architectural Hero con sede a Firenze, Milano, Puntaldìa, Dubai, Rabat e Busan e in prossima apertura Shangai e il Quebec.
Come è iniziata la sua passione nel campo del design e dell’architettura?
La mia passione per l’architettura, la storia dell’arte e il design inizia dai miei genitori. Mia madre Cristiana è una donna pragmatica e dalle forti capacità relazionali, insegnante di discipline artistiche. Mio padre Massimo era un importante pittore. Entrambe le personalità dei miei genitori hanno fortemente determinato ed influenzato il mio spirito artistico, definendo così le due linee guida fondamentali del mio fare, quali espressività intrinseca e comunicazione dirompente. Il percorso poi alla Facoltà di Architettura di Firenze mi ha portato ad incontrare i grandi maestri, tra cui Giovanni Klaus Koenig, Giovanni Michelucci e Bruno Zevi, fondamentali per lo sviluppo del mio pensiero e dell’azione architettonica.
Anche il rapporto con la città in cui vivo Firenze, segnato da una ininterrotta alternanza di amore ed odio, ha svolto un ruolo fondamentale nella formulazione dei principi alla base del mio operato; così come l’attenzione continua rivolta alla contemporaneità.
C’è un progetto realizzato a cui è particolarmente legato? Desidera raccontarcelo?
Non è possibile scegliere un “progetto” tra i tanti che ho realizzato in Italia e all’estero perché ognuno di essi si pone nei miei confronti come unicum del tutto peculiare. Desidero che ogni opera sia espressione del contesto in cui sorge, delle necessità del momento e dei sogni e desideri del committente. Ogni nuovo lavoro per me è una sfida da affrontare con grande energia e passione e alla sua conclusione non posso, quindi, che esserne pienamente soddisfatto. Ogni progetto è figlio prediletto!
Il design è un settore in continua evoluzione. Sono moltissime le sue creazioni futuristiche, innovative e all’avanguardia. Tra queste, è importante citare il suo lavoro nel metaverso. Di cosa si tratta?
Una “dimensione altra”, nuove opportunità che sono tensione all’innovazione. Nel metaverso sto completando il progetto di un museo, un’opera dedicata all’arte che, ancora una volta, mi invita a oltrepassare le barriere del conosciuto e un building con un progetto che mira a creare un ponte tra digitale e fisico.
Queste nuove dimensioni sono frutto di voli intellettuali, non legati ai vincoli che abbiamo nel fare architettura, come le strutture, la forza di gravità e le dorsali impiantistiche. C’è una libertà interpretativa che rende l’architetto un meta – architetto, un passaggio straordinario che offre delle prospettive sconosciute, che mi regala uno sprint di meraviglia e di ossigeno incredibile.
Qual è, invece, il rapporto di Simone Micheli con la tradizione?
La mia visione della dimensione del progetto passa attraverso continue micro e macro riflessioni sul tempo passato, presente e futuro, sulla fisicità della materia, sul rapporto dell’uomo con il circostante, su infinite narrazioni dentro e fuori di me.
Tra i suoi interessi di design più interessanti, spicca sicuramente l’architettura ludica. Qual è il suo rapporto con essa e quali sono le sue caratteristiche?
Per me è molto importante ed è certamente legata al divertimento, alla passione e all’entusiasmo che si mette nel creare un’opera che sia unica. Il sorriso e il divertimento rappresentano un punto fondamentale del mio fare e della mia visione progettuale!
Oltre alla qualità e alla funzionalità, le sue creazioni possono essere definite dinamiche e creative. Cosa desidera comunicare con queste ultime? O meglio, quale reazione desidera suscitare nello ‘spettatore’?
Tutto sta cambiando con una velocità impressionante! Dovremo sempre più alterare il nostro pensiero immaginando la nuova architettura come un’architettura rigenerabile, ibrida, contaminata e contaminante, elastica, destinata a durare lustri e non millenni, sempre più vicina al concetto di virtualità! Dovremo dunque modificare il modo di pensare ai progetti e il modo di costruirli. Per questo, con le mie creazioni desidero proprio generare stupore e meraviglia.
Quanto reputa importante la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente durante le fasi di produzione dei prodotti di design?
É fondamentale l’importanza della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente nelle fasi di produzione dei prodotti di design. In particolare, attraverso l’uso di materiali riciclati, l’ottimizzazione dell’efficienza energetica, la scelta di materiali ecocompatibili e l’attenzione ai cicli di vita dei prodotti. Questa attenzione alla sostenibilità non solo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, ma può anche essere un vantaggio competitivo, poiché sempre più clienti cercano prodotti e progetti che rispettino l’ambiente.
Non solo, per me è importante parlare di “sostenibilità economica del prodotto”. Si tratta di un concetto che si riferisce alla capacità di un prodotto di mantenere la sua redditività e il suo valore economico nel tempo, mentre allo stesso tempo riduce l’impatto negativo sull’ambiente e sulla società. Questo concetto è spesso associato a un approccio noto come “economia circolare”, che mira a estendere la vita utile dei prodotti, ridurre gli sprechi e minimizzare l’uso di risorse.
Architetto Simone Micheli, desidera lasciare un messaggio ai lettori di Habitante appassionati di design?
Cari lettori di Habitante, la sfida del presente è costruire un futuro migliore fondato su valori, etica e intelligenza. La vittoria del presente-futuro è connessa all’acquisizione della consapevolezza che la costruzione d’insiemi eco-compatibili, per servire concretamente all’integrità della vita sulla terra, deve essere fondata su estesi disegni di sistema generale prima che particolare: politici, contenutistici e disciplinari, di estesa sostenibilità.
Il design è una forma di espressione straordinaria che può trasformare la nostra vita quotidiana. Attraverso il design, possiamo creare spazi e oggetti che non solo siano belli esteticamente, ma che rispondano alle nostre esigenze, ci ispirino e migliorino la qualità della nostra esistenza. Il design è una combinazione di creatività, innovazione e funzionalità.
In un mondo in costante evoluzione, il design continua a spingersi oltre i confini e a sfidare le convenzioni. Siate aperti all’ispirazione da tutte le fonti e non abbiate paura di abbracciare l’innovazione. Il design può essere un veicolo per il cambiamento positivo, per la sostenibilità e per la creazione di esperienze straordinarie. Esplorate, sperimentate e, soprattutto, seguite la vostra passione. Il design è un mondo in cui è possibile dare forma ai vostri sogni e alle vostre idee. Non smettete mai di cercare la bellezza e la funzionalità in ogni aspetto della vostra vita. Che il design sia una fonte di ispirazione continua per voi, e che continuiate a scoprire il potenziale infinito che offre.
Habitante ringrazia l’architetto Simone Micheli per la disponibilità.