La redazione di Habitante.it ha avuto il piacere di intervistare l’architetto Salvatore Vicidomini dello studio “Manuarino architettura, design e comunicazione“.
Studio Manuarino architettura, design e comunicazione: l’intervista di Habitante
Salve architetto Vicidomini, grazie anzitutto per aver accettato di concedere questa intervista alla redazione di Habitante. Com’è nata l’idea di fondare lo studio “Manuarino Architettura+Design”? Qual è stata la sua visione iniziale e come si è evoluta nel corso degli anni?Come è nato il suo Team?
Grazie a voi dell’invito! Durante gli ultimi anni di università mi sono trovato a dover decidere se, una volta laureato, avviare uno studio e partire fin da subito in maniera indipendente. Grazie a un grosso lavoro di progettazione che mi venne affidato, decisi di intraprendere questa avventura fin da subito. Forte di alcune esperienze lavorative fatte in studi di progettazione Napoletani (Raffone Associati e Picone/De Cesaris) e anche a un intership di un anno svolto in Paraguay presso lo studio di Solano Benitez, decisi di provarci. Nel luglio 2011 un mese dopo la laurea magistrale presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio inauguravo lo studio Manuarino Architettura + Design.
Fin dai primi passi la visione è stata chiara. Quasi una missione. Portare l’architettura contemporanea anche nei Campi Flegrei, anche in provincia di Napoli! Contribuire in maniera attiva e URGENTE a rinnovare il patrimonio immobiliare delle nostre terre (e di tutta Italia) per superare la scarsa qualità architettonica che ci circonda. Avere una grossa attenzione alla ricerca e alla sperimentazione mantenendo ben salde e radicate le origini. Anche nel nome dello studio, l’intenzione di palesare quasi con fierezza le origini fino a portare il soprannome di famiglia (ereditato dal nonno paterno) a identificare lo studio!
Negli anni la visione non è cambiata. Piuttosto si è evoluta nel cercare aree di intervento sempre più ambiziose e di più forte impatto sociale e funzionale. Dal solo approccio al privato, oggi si sta sempre di più consolidando la possibilità di offrire soluzioni progettuali di carattere pubblico e di dimensioni sempre più importanti.
Negli anni il team è cresciuto. Sempre dinamico e sempre variegato. Oggi siamo in dieci. E con non poco orgoglio mi piace sottolineare che il gruppo è molto eterogeneo. C’è sempre una presenza importante di collaborazioni straniere. In squadra c’è una ragazza Spagnola, un Cileno, ci sono due designer d’Interni e un Ingegnere, oltre ovviamente agli Architetti. È fondamentale a nostro avviso avere un punto di vista differente su temi comuni, e quale miglior modo se non quello di avere un team multietnico e interdisciplinare!
Quando e come lo studio è diventato “manuarino_architettura, design e comunicazione”?
Nel 2011 lo studio nasce con il nome manuarino architettura+design. Nel 2012, ad un anno dalla fondazione, entra a far parte di manuarino Isabel Pugliese, colei che dopo qualche anno sarebbe diventata mia moglie. Compagna di vita e di avventure fin dall’adolescenza. con Isabel lo studio amplia le proprie competenze anche alla comunicazione visiva. diventa: manuarino architettura design comunicazione.
Vuole condividere un progetto particolarmente significativo che lo studio ha affrontato? Quali sono state le sfide principali e cosa ha imparato da questa esperienza?
In queste settimane ci stiamo cimentando con l’avvio di un grosso progetto pubblico. La piazza di Monte di Procida. Da una idea del 2016 alla presentazione del progetto nel 2019, all’approvazione nel 2022 all’avvio dei lavori la scorsa settimana. Un percorso lungo e tortuoso, che mi auguro possa presto essere inaugurato e diventare vissuto. Non vediamo l’ora che uno spazio pubblico così importante come la piazza principale del paese che ci ospita possa avere l’utilizzo e il prestigio che merita!
Lei ha svolto una parte del suo percorso di formazione e pratica professionale in Svizzera e in Paraguay. In che modo queste esperienze hanno influenzato il suo approccio alla progettazione e alla pratica architettonica?
In maniera radicale. Grazie a queste esperienze credo che lo studio oggi goda di un approccio e una visione internazionale della progettazione, ma come ho detto, sempre ben radicata al territorio e alle esigenze e alle caratteristiche del luogo in cui si svolge l’opera. Solano Benitez è uno dei maggiori esponenti dell’architettura contemporanea in Sud America e il suo modus operandi ha forgiato in maniera forte quello che oggi è il metodo dello studio manuarino.
Come descrive lo stile distintivo e l’approccio progettuale di Manuarino Architettura+Design? Ci sono elementi o principi che caratterizzano in particolare i vostri progetti?
Non amiamo riferirci a particolari stili. A dire il vero non amiamo riferirci all’architettura e al design degli interni o alla comunicazione, identificandoci in uno stile.
Tuttavia potrei affermare che ragioniamo sempre e comunque nell’ambito della contemporaneità, accontentando le richieste della committenza in termini di atmosfere. Credo sia fondamentale assecondare le volontà di chi utilizzerà ciò che progettiamo. E cerchiamo di tradurre queste volontà in esperienze abitative. Mantenendo un approccio sempre molto contemporaneo, in cui la semplicità e l’essenzialità sono una costante. La funzionalità è indiscussa e saldamente rispettata. Ma le atmosfere cambiano a seconda dei desideri dei committenti.
Quali sono le principali sfide dell’architettura contemporanea e come vengono affrontate all’interno del suo studio?
Mi riferirei alle sfide dell’architettura contemporanea in sud Italia. Un luogo straordinario ma anche molto tosto da questo punto di vista. Qui si fa poca architettura ed è immensamente faticoso fare costruzioni di qualità. Ci si deve confrontare con i tanti (troppi) livelli di approvazioni: paesaggistiche, sismiche, amministrative, idrogeologiche, fiscali e chi più ne ah più ne metta. Ma è il nostro pane quotidiano. Ci piace pensare che in futuro sarò un po’ più semplice e comunque auspichiamo di fare il meglio possibile affinché gli altri e quelli che verranno dopo, potranno prenderci a modello.
Come coinvolge i suoi clienti nel processo di progettazione? Qual è l’importanza della collaborazione con il cliente per raggiungere risultati soddisfacenti?
Come ho anticipato, le atmosfere cambiano a seconda dei desideri della committenza. Un ambiente più caldo e accogliente, o uno spazio più tecnico e freddo, oppure ancora toni che possono assecondare i colori della costa oppure ancora atmosfere di ambientazioni tipiche dei campi flegrei. Il committente ha tante specifiche richieste, e sono proprio queste a guidare i progetti talvolta. Certo i non addetti ai lavori hanno bisogno di essere guidati anche nelle richieste che talvolta sono confuse, ma trovata la chiave, il cliente diventa il quid che contraddistingue un progetto da un altro. Il tutto sempre in chiave manuarino s’intende!
Spostiamo il focus verso il mondo degli e-commerce nel settore arredo casa. Una recente ricerca di mercatoha evidenziato che il settore dell’e-commerce di arredamento ha subito una crescita costante e significativa, con un aumento del 30% delle vendite online nel corso dell’ultimo anno. Il 78% degli acquirenti nel settore dell’architettura di interni ha dichiarato di utilizzare piattaforme digitali come fonte principale per la ricerca e l’acquisto di prodotti. Alla luce di questi dati, come pensa che l’e-commerce influenzi il percorso di progettazione degli spazi del futuro e l’esperienza di acquisto dei clienti? E qual è il suo punto di vista sull’importanza crescente dell’e-commerce nel settore dell’architettura di interni?
Ci consideriamo uno studio molto attento alla presenza on-line. Da subito, fin dalla fondazione nel 2011, la nostra presenza è capillare su molte piattaforme. Crediamo fermamente che oggi il mondo viaggia su due rotaie: da un lato la realtà fisica e dall’altra quella digitale. È cruciale mantenere una forte attenzione al mondo dell’e-commerce che a mio avviso a mano a mano sostituirà del tutto le vendite fisiche. Gli show-room resteranno sempre spazi fruibili e aperti a tutti, ma funzionali all’acquisto on-line. Probabilmente anche il concetto di show-room cambierà nel tempo. Ad esempio anche un bar potrà diventare una vetrina di prodotti dell’arredamento e potrà essere realizzato in collaborazione con un negozio on-line.
Guardando al futuro, quali sono le aspirazioni e i progetti a lungo termine per manuarino_architettura, design e comunicazione? Ci sono nuovi settori o tipologie di progetti che le interesserebbe esplorare? Grazie per averci concesso il suo tempo.
Aspiriamo a realizzare progetti di portata sempre maggiore. Oggi rispetto a 10 anni fa siamo una squadra ben folta, e realizziamo progetti molto più grandi. Ma puntiamo a realizzarne sempre di maggiori e migliori e con un maggiore impatto sociale. Un piccolo grande sogno è quello di realizzare un Teatro/auditorium. Speriamo possa essere presto una nuova sfida! Grazie per l’invito!