Intervista a Marco Valsesia, autore di “La vita segreta delle api”

Marco Valsesia - La vita segreta delle api|Marco Valsesia - La vita segreta delle api|Marco Valsesia - La vita segreta delle api

La redazione di Habitante.it ha avuto il piacere di intervistare Marco Valsesia, autore di “La vita segreta delle api” e vincitore del Premio Letterario Nazionale “Le pagine della terra per la letteratura e il romanzo green” 2023 III Edizione.

Intervista a Marco Valsesia, autore di “La vita segreta delle api”

Marco Valsesia - La vita segreta delle api
Marco Valsesia – La vita segreta delle api

Salve Marco, grazie anzitutto per aver accettato di concedere questa intervista alla redazione di Habitante. Il suo libro mi ha molto appassionata. È un vero e proprio viaggio di scoperta della “vita segreta delle api”. Quando è nata l’idea di scrivere un libro dedicato interamente a questo interessante insetto impollinatore?

Innanzitutto grazie per avermi proposto questa intervista, è un grande piacere per me sapere che il mio libro appassioni sempre più persone. In realtà l’idea di scrivere questo libro è nata per caso. Sui social pubblico sempre foto e video che mostrano il complesso mondo delle api e la scorsa estate, nel pieno di un mese torrido, divulgai la difficoltà delle api a dover affrontare il caldo anomalo causato dai cambiamenti climatici. Il video in questione attirò subito l’attenzione del Tg1 in primis, di alcuni giornali locali e infine di Longanesi.

La prima pagina si apre così “La natura ci parla.” Ecco iniziamo da qui. Cosa vuole dirci la natura?

Penso che la natura, intesa come essere vivente, abbia così tante cose da insegnarci che noi non siamo altro che ciechi spettatori. Dovremmo imparare a soffermarci e ad ascoltare meglio il suo messaggio. Non si tratta della mera idea di “verde” che ci circonda, ma di un qualcosa di molto più profondo, un legame intimo. Ogni cosa è connessa, e la natura non è che la maestra di vita che ha da insegnarci un modo di vivere migliore, se solo lasciassimo da parte le nostre idee egoiste per un mondo altamente tecnologico. Penso che la risposta sia sempre stata in tutto ciò che abbiamo intorno. L’uomo non può vivere in un pianeta inquinato. Le piante muoiono lentamente, muoiono le specie animali e poi alla fine cosa ci resta? Il nostro egocentrismo. La natura sta gridando a gran voce che l’uomo è il cancro stesso del proprio pianeta.

Lei è un perito meccanico, come mai ha scelto di diventare un apicoltore? Ho letto che è stato il nonno a farlo avvicinare all’apicultura.

La passione per le api fa parte del mio percorso fin dalla tenera età. È sempre stato il mio sogno nel cassetto, poi le strade mi hanno portato ad intraprendere gli studi per diventare perito meccanico. È stato quando mio nonno se ne andò, che sentii di colpo accendersi il fuoco di quella passione da anni sopita. Sapevo che era giunto il momento di assumermi la responsabilità dei tanti sacrifici per  dare vita al sogno che più anelavo. Sono grato alla scelta che ho fatto.

Marco Valsesia - La vita segreta delle api
Marco Valsesia – La vita segreta delle api

Lei, Marco, descrive le api come delle “lavoratici instancabili”. Ci racconti.

È ormai risaputo che le api siano instancabili lavoratrici. Anche di notte, un alveare è in piena attività. Ogni ape ha un ruolo specifico a seconda delle fasi della propria vita, che si aggira intorno ai 40 giorni. In questo lasso di tempo svolge diverse mansioni, tutte al servizio della colonia. Ogni ape è fondamentale e può essere paragonata alle cellule del nostro cervello. Insieme servono al funzionamento di un meccanismo complesso che è l’alveare. È qualcosa di meraviglioso.

Ho letto un passaggio che ha destato in me una certa curiosità: “un fiore non viene mai visitato due volte dalle api”. Cosa succede dunque? Lo racconti ai nostri lettori.

Il legame straordinario che la natura offre al mondo degli animali è proprio dato da questo insolito momento. Un’ape non visita mai lo stesso fiore due volte. Come mai? Semplicemente perché durante il primo passaggio, dove raccoglie da esso il nettare e il polline, l’ape lascia una sorta di “impronta” sulla superficie del fiore, come a voler comunicare alle sorelle che la seguono il messaggio “attente, quel fiore è già stato visitato, non perdete tempo ora”. Ovviamente è un meccanismo che anche il fiore elabora in primis per attirare le api a sé, ma lo scoprirete addentrandovi tra le pagine del libro.

Ad un certo punto nel suo libro parla di “vita sociale delle api” e di come questo insetto riesca a “parlare” con gli esseri umani. Ci racconti brevemente queste righe.

Imparare a conoscere e “parlare” con le api, credo sia il modo più profondo che abbiamo per riconnetterci con la natura. Ogni favo, io lo interpreto come le pagine di un libro. So esattamente cosa sta per succedere o che è già in corso nell’ambiente circostante, semplicemente osservando il comportamento delle api. Se loro sono indaffarate nel proprio lavoro non baderanno alla mia presenza, viceversa potrebbero essere più nervose se non riescono a trovare il nettare per il proprio sostentamento. Ci sono innumerevoli messaggi che loro riescono a trasmetterci, ma questo richiede una certa dose di sensibilità per comprenderli.

Marco, lei ha descritto le api come “indicatori infallibili della salute dell’ecosistema”. Se dovessimo pensare alla vita delle api come ad un film, l’uomo che ruolo avrebbe?

Sono sempre stato dell’idea che l’uomo sia l’antagonista per eccellenza nel rapportarsi con gli animali, e di conseguenza con le api. Ammiro le storie vecchie di millenni dove invece questo legame era indissolubilmente sacro, ma se tornassimo ai giorni nostri, credo che una maggior conoscenza dei reali rischi di estinzione delle api mellifere contribuisca a far pendere l’ago della bilancia dalla parte giusta.

Marco Valsesia - La vita segreta delle api
Marco Valsesia – La vita segreta delle api

Il suo libro ha da poco vinto il Premio Letterario Nazionale “Le pagine della terra per la letteratura e il romanzo green” 2023 III Edizione. Le sue pagine hanno letteralmente stregato la giuria. Cosa ha significato per lei questo riconoscimento?

Nonostante sia passata una settimana da quel giorno, stento ancora a credere che il mio libro abbia vinto un premio così prestigioso. È stato un momento molto intenso, in uno scenario magico che erano le rovine di Pompei. Ma il merito andrà sempre a una persona per me cara che ha contribuito a farmi arrivare fin dove sono ora: mio nonno.

Grazie, Marco, per averci concesso il suo tempo.

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