Dal Covid alla guerra in Ucraina. Com’è cambiata la nostra quotidianità. Intervista alla psicologa Laura Macchi

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Com’è cambiata la nostra quotidianità: dal Covid alla guerra in Ucraina

Da alcune settimane la guerra Russia-Ucraina è entrata prepotentemente nelle nostre vite. Habitante ha incontrato questa settimana la dott.ssa Laura Macchi, Psicologa – Psicoterapeuta – Psicoanalista relazionale, Aromaterapeuta.

Dopo il Covid, possiamo dire che ci troviamo a dover affrontare una nuova emergenza anche dal punto di vista psicologico?

Vista l’enormità dell’argomento, penso che non lo possiamo trattare, se non come stimolo al dialogo, facendo insieme alcune considerazioni, cercando di portare nuovi punti di vista. Purtroppo non esiste ancora nell’immaginario un dopo Covid. Anzi la sensazione collettiva è che ne siamo ancora immersi! Tutti inorridiamo al pensiero che ci sia una guerra a due passi da casa nostra, e tutti siamo spaventati dalle possibili ripercussioni economiche. Ma abbiamo appena iniziato ad osservare questo scontro e non sappiamo se si risolverà a breve o durerà degli anni e questa paura del futuro ci mette in contatto con l’ignoto. E l’ignoto, che in realtà è solo il non noto, assume per noi oggi una connotazione negativa.

James Hillman, noto psicoanalista-filosofo svizzero, padre della psicologia archetipica, nel suo saggio “Un terribile amore per la guerra”, ci ricorda che se vogliamo la pace, innanzitutto dobbiamo riconoscere la lotta come dimensione fondante della natura. Viviamo in una società puritana moralistica dove le energie della battaglia e della lotta sono considerate negative. E beffa della beffa è proprio la stessa società ad esprimersi nella grande violenza della guerra.

Dobbiamo ricordarci che tutto ciò che è “naturale”, e che viene represso, è destinato ad uscire fuori con modalità travolgenti, mentre la lotta è naturale, sia nella natura che nell’uomo. Se vogliamo veramente la pace dobbiamo resuscitare i guerrieri che sono dentro di noi, i “ribelli”. Perché la lotta e il conflitto sono attitudini naturali. Queste dinamiche avvengono anche nella psiche e nelle profondità degli individui. Lottiamo in continuazione con i nostri demoni interiori e siamo sempre in conflitto e nella dualità per ogni cosa.
Nella civiltà umana si lotta per il potere, per il denaro, per la sopraffazione. Mentre il bene supremo, lo sappiamo, si esprime solo attraverso la bellezza. Infatti, la lotta naturale ha come obiettivo l’amore e la bellezza e il recupero del Sacrum Facere.

Ogni giorno ognuno di noi lotta per qualcosa, giusto?

Penso che quello che siamo chiamati a fare è un salto dalla mente alla natura, dall’ideologia all’ideale, per uscire definitivamente dall’Io e approdare al Tutto. Il vero nemico da combattere è la nostra mente che è piena di false idee, di falsi valori e di falsi eroi. L’amore per definizione è libera scelta, perché è scelta del darsi incondizionatamente.

Ogni giorno c’è una lotta nelle prove della vita, c’è lotta negli ostacoli che cercano di fermarti, deviarti dall’obiettivo, che cercano di creare una resistenza all’essere, una resistenza alla sua evoluzione. Ma se lotti e non ti arrendi mai, alla fine vinci. Perché quello che conta è una connessione forte con il tuo ideale, con la pulsione e la passione del cuore, che la mente purtroppo non conosce. Mentre nelle lotte sociali, troviamo la prevaricazione per essere i più bravi, i più forti. L’avversario non va distrutto, va solo scansato, spostato, come sposti le cose che t’ingombrano che sono tra te e l’obiettivo. Bisogna deporre le ideologie che si fondano sulla morale, prenderne distanza perché le ideologie, da sempre, hanno manipolano le menti.

Come reagiscono alla guerra i bambini dell’Ucraina?

Immagino che in molti in questi giorni Le abbiano chiesto cosa fare, come gestire l’ansia per la guerra?

Si esattamente! E non solo in occasione della guerra Russia-Ucraina.  Spesso mi sento dire: “Dottoressa mi dica lei cosa dobbiamo fare…”.
Come se noi operatori della “salute” avessimo tutte le risposte, tutte le medicine, tutte le terapie per salvare. E gli individui nessuna risorsa.

Questa richiesta di “ricette pret -a’ porter” non va assecondata! Dobbiamo cercare di andare contro la tendenza a delegare le proprie responsabilità, che sta alienando gli individui. Spesso le persone si lamentano ma fanno molta fatica ad essere artefici del cambiamento. L’essere umano è come se avesse perso la capacità di trovare risposte, di trovare soluzioni.

Ciascuno di noi può fare moltissimo, ciascuno di noi è chiamato a farlo. Sottrarsi è un atto di vigliaccheria.

Siamo chiamati a fare Rivoluzione. Oggi è di estrema importanza essere “presenti” e consapevoli. Essere vigili e testimoni di ciò che ci accade intorno, perché questo potrà permetterci di riconoscere vecchi limiti, credenze e “programmazioni sociali” e di liberarcene senza giudizio. Dobbiamo imparare ad agire e a non reagire.

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Una manifestante contro la guarra Russia Ucraina – Foto di Grand Warszawski da Shutterstock

Quali sono le reazioni delle persone, in base a quello che osserva nella pratica quotidiana?

Noto da anni nei miei pazienti una grande fatica a lasciare andare il “vecchio”, anche ciò che non funziona più da tempo, una resistenza ostinata al cambiamento. C’è una fatica ad attingere ai nostri mondi creativi, quei mondi che ci permetterebbero di immaginare Altro, di trovare il nuovo. C’è invece un arretramento della vita, una rassegnazione, una passività, un congelamento dei talenti, fino al ripiegamento depressivo.

Trovo che gli individui siano specializzati, invece, a trovare strategie per evitare il rischio della vita, il rischio di desiderare. Scappano solo dalla morte che è una certezza per tutti. Infatti, ci hanno insegnato ad aver paura della morte, a disfarcene frettolosamente con comiati impersonali e preconfezionati in serie. Questo aspetto invece va recuperato, va recuperato il rito, la connessione con la terra, la connessione con le forze universali che da sempre accompagnano gli esseri umani e dalle quali ci siamo allontanati da troppo tempo non sentendone più il piacere, la comunione con il Tutto.

Stiamo facendo i conti con un mondo che cambia da un momento all’altro, e apparentemente non cambia per il meglio. Mi piace pensare che tutto questo possa essere un’occasione per ricalibrare tutta l’umanità, e forse se ne vedranno gli effetti tra un paio di generazioni. Quello che è certo, è che nulla sarà mai più come prima.

Dott.ssa Macchi, secondo lei c’è il rischio di una sovraesposizione alle informazioni?

C’è molta morbosità alle immagini, alla “notizia”. E questo ancor di più in una situazione così estrema come quella di queste giornate di guerra. Ma spesso ci dimentichiamo che abbiamo il telecomando in mano, che possiamo spegnere il televisore con un click. Dovremmo essere in grado di filtrare, discriminare, di auto proteggerci dalla sovraesposizione. Ascoltare le notizie una volta al giorno può bastare per tenerci aggiornati su quello che succede intorno a noi. Il clima che stiamo respirando è tutt’altro che leggero, perché la paura della guerra aleggia con tutto il suo peso.

Tutti abbiamo in casa la TV, tutti accediamo ai social, ma sta a noi il come lo facciamo. In continuazione immagini terrorizzanti entrano nelle nostre case con prepotenza, giustificate dalle notizie. Cosi come i testimoni oculari a processi di atrocità o come spettatori della guerra in tv, pecchiamo tutti di perversione della notizia. Guardiamo per esorcizzare la paura, ma nello stesso tempo favoriamo l’insorgenza di angosce, di ansie e questo ricade sul nostro benessere fisico.  Vediamo una scena e la interpretiamo con i valori e le credenze della nostra civiltà. È necessario quindi che iniziamo anche in questa situazione particolarmente delicata a prendere delle decisioni incisive nella nostra esistenza e ad agire in maniera coerente ognuno con il proprio sentire.

Quali sono le ricadute sul nostro benessere psicofisico?

Bruce Lipton, ricercatore statunitense, padre dell’epigenetica, con le sue ricerche rivoluzionarie, ci ha dimostrato che le nostre cellule e il nostro DNA reagiscono all’ambiente e alle emozioni, e soprattutto ai nostri pensieri. Cosa controlla la nostra biologia? Sappiamo che è la nostra mente subconscia a condurre la nostra vita. Essa impara attraverso le abitudini e la ripetizione. Quando apprendiamo con la mente conscia non è detto che lo impari anche la mente subconscia. Per questo è difficile cambiare le nostre credenze.

Allora possiamo chiederci: cosa stiamo imparando con eventi che continuano a ripetersi? A che ambiente stanno reagendo le nostre cellule? Con che credenze stiamo vivendo?

Quindi alla sua domanda rispondo: si, ci sono ripercussioni importanti sulla nostra salute. Credo che stiamo cambiando inconsapevolmente tutta la nostra biologia. L’unico modo sarebbe quello d’imparare a riprogrammare la nostra mente subconscia. Stiamo passando a nuovi metodi di cura basati sulla fisica quantistica, quindi legati all’energia. La migliore forma di guarigione consiste nel cambiare le cose in cui crediamo. Possiamo portare più amore e armonia nella nostra vita, e convincere noi stessi che abbiamo un grande potere. Possiamo camminare sul fuoco o ingerire potenti veleni senza conseguenze. Siamo dotati di enormi poteri e tuttavia la nostra mente continua a ripeterci che sia deboli. È da li che nasce il problema. Creando convinzioni nuove e potenti porteremo più potere nella nostra vita.

C’è una differenza tra lo stress a cui siamo stati sottoposti dalla pandemia e quello che stiamo vivendo in questi giorni per la guerra?

Sembra essere tutto irreale e surreale e questo ci porta a stare perennemente in stato di allerta, a non rilassarci mai. C’è molto disagio collettivo. Siamo e saremo per molto tempo in emergenza, e anche quando le cose saranno dissolte, per molti rimarrà uno stato di post-trauma. Molti continueranno a portare la mascherina per molti anni anche dopo che sarà tutto rientrato. Il “nemico” è stato invisibile e questo ci ha messo di fronte all’incapacità di vedere il pericolo e di agire di conseguenza per proteggerci.

L’essere umano è strutturato per affrontare questa nuova sfida?

Le fondamenta interiori sono di estrema importanza in questo momento. L’essere umano è preparato a queste situazioni anche se spesso non crede di averne la forza. L’unico appoggio reale disponibile, sembra essere ormai il nostro mondo interiore. Ed è su quello che invito le persone a lavorare.

Ricordiamoci che ogni essere umano si sviluppa dal punto di vista fisico, intellettuale-psicologico e spirituale, quindi sarebbe bene lavorare per tenere questi livelli il più possibile in armonia tra loro. È importante riappropriarsi di quei rituali di cui sopra parlavo, che non sono altro che la ricerca della bellezza e dell’amore in ogni gesto.

Ovviamente per chi ne sente il bisogno ci sono percorsi di sostegno e di terapia con psicoterapeuti esperti. Ma molto può essere fatto anche in autonomia con le infinite opportunità che oggi sono a portata di tutti.

Lavoro nel campo della salute da più di vent’anni e oggi posso affermare che anche la psicoterapia ha bisogno di cambiamenti. Si è reso necessario utilizzare quanti più strumenti possibili per prendersi cura delle persone. Per questo negli ultimi anni mi sono aperta all’esplorazione in più campi, come la psicoaromaterapia, la mindfulness immaginale, la cromoterapia, la kinesiterapia, e molte altre discipline olistiche, ottenendo ottimi risultati.

Profumoterapia, aromaterapia, stimolazione olfattiva: le molecole che ci emozionano

In generale che cosa possiamo fare nella nostra quotidianità per gestire l’ansia, non solamente legata a questo momento storico?

Il concetto di natura come maestra e terapeuta è presente nell’uomo fin dalle origini. L’uomo ormai è urbanizzato, industrializzato e si è allontanato sempre più dalla natura. Chiunque, giovane o anziano, che sia in grado di recarsi in un bosco, può trarre vantaggio dagli effetti benefici delle piante. Trovo estremamente interessante la filosofia giapponese dello Shirin-Yoku, ovvero l’immergersi nella natura con i cinque sensi. L’effetto terapeutico avviene grazie alla riduzione dell’ormone dello stress, attraverso la regolazione della pressione arteriosa e del battito cardiaco, ed è anche in grado di abbassare il colesterolo, è tutto questo con una passeggiata.

Poi, se vogliamo approfondire il metodo, possiamo trasformarla in un’avventura profonda con la natura, aggiungendo delle pratiche o delle meditazioni. Se trovate dell’acqua, come un ruscello o una cascata, è una grande occasione per sedersi a meditare e a contemplare. La bellezza scalda i nostri cuori e la natura è maestra nel creare scenari che pacificano la mente e lo spirito. Per chi vive in città, la natura ci mette a disposizione degli oli essenziali che ci possono dare lo stesso beneficio di una passeggiata nel bosco. L’aromaterapia ci può venire in aiuto per calmare l’ansia e gli attacchi di panico e può lavorare molto bene con la depressione. Gli aromi sono interruttori, chiavi, che risvegliano, evocano, processano le emozioni. Agiscono direttamente sul sistema limbico, la centrale di comando del nostro corpo.

Dott.sa Macchi, ce ne può consigliare qualcuno?

Mi sento di consigliare tre oli essenziali che possono essere d’aiuto in questo momento.

  • L’Abete Bianco (Abies alba) ha proprietà stimolanti e riscaldanti. Porta come parola chiave Energia. E’utile nei periodi di grande crisi, ridona coraggio e fiducia in sé stessi.
  • La Lavanda (Lavandula officinalis), è un olio equilibrante e stabilizzante. La sua parola chiave è Aiuto. E’ un eccellente rilassante, ansiolitico e antistress. Può essere usato nelle depressioni leggere. Calma in caso di attacchi di panico e shock.
  • Il Sandalo (Santhalum albun), stimolante e antistress. La sua parola chiave è Avvolgere. Esercita una forte azione sul sistema nervoso ed è un’efficace riequilibrante. Utile nelle sindromi ansioso-depressive.

Per la Psicoaromaterapia  si devono utilizzare solo oli essenziali biologici puri al 100%, perché usare oli manipolati può risultare dannoso per la salute. In caso di dubbio contattare un aromaterapeuta esperto. Possono essere diffusi nell’ambiente tramite brucia essenze o diffusori. Le gocce posso variare da 5 a 15 per una stanza di 20 metri quadrati. Sedersi o sdraiarsi e rilassarsi. Una seduta ha una durata compresa tra i 15 ei 30 minuti.

Anche le discipline sportive ci aiutano a scaricare le tensioni accumulate, quindi invito ognuno a trovare un’attività fisica che porti energia ed equilibrio nel corpo. E poi basta avere negli occhi la curiosità per cogliere intorno a noi le infinite possibilità dell’esistenza.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • La NATO Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord conta ad oggi 30 Paesi membri.
  • Secondo la Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali l’Italia produce 4.000 tonnellate (escluso coriandolo) di piante officinali e 350 tonnellate di oli essenziali, in gran parte di agrumi (bergamotto).

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