MYIN è una giovane azienda milanese che si occupa di interior design. I complementi d’arredo di MYIN colpiscono subito per il contrasto tra il design esterno, pulito ed essenziale, e l’interno che stupisce e sorprende con un’esplosione di colore e creatività.
Habitante questa settimana ha incontrato Luciana Gomez, designer italo-argentina e anima fondatrice di MYIN.
Che cos’è MYIN?
MYIN è una start up innovativa che propone un nuovo concetto di human centered design o, come lo chiamiamo noi, il design dell’anima. Il nostro approccio estetico è fortemente collegato a quello concettuale: è un invito a scoprire e a scoprirsi, lasciandosi sorprendere da un effetto wow al momento dell’apertura.
Dall’interior design al design dell’interiorità. Luciana ci spiega meglio questo concetto, che è alla base del mondo MYIN?
Myin significa allo stesso tempo “la mia interiorità” e il “mio interior design”.
È quindi un design che rappresenta la “mia” parte più personale: quell’anima che diventa ancora più preziosa perché sono io a decidere come, quando e a chi voglio mostrarla.
La mia scelta, forse un po’ controcorrente ma per questo coraggiosa, è stata quella di cambiare il punto di vista sul design, dando un nuovo ruolo alla parte interna dei mobili. In questo modo il momento dell’apertura del complemento d’arredo si trasforma in un’occasione di scoperta totalmente inaspettata e sorprendente.
Le texture interne possono nascere dalle mie ispirazioni personali, come la passione per la natura tropicale che tinge i ricordi della mia infanzia, oppure possono essere commissionate, come una vera opera d’arte, da chi mi chiede di realizzare un progetto su misura. In quel caso io divento lo strumento che traduce e interpreta l’interiorità del committente e la trasforma in espressione grafica.
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Non solo design, ma anche attenzione all’ambiente. Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono i vostri complementi d’arredo in termini di sostenibilità ambientale?
I pannelli che compongono i mobili Myin sono in nobilitato di pioppo italiano, di alta qualità. La certificazione FSC garantisce la provenienza da foreste gestite in modo responsabile.
L’esclusiva tecnologia di stampa Canon dà vita a un’esplosione di colore che non copre, ma mantiene intatto l’aspetto materico del legno. E, allo stesso tempo, garantisce massima praticità e facilità di pulizia per l’uso quotidiano.
Attraverso la tecnica di stampa a “polimerizzazione UV” gli inchiostri liquidi diventano solidi, garantendo caratteristiche davvero ecologiche: non contengono solventi, non necessitano di evaporazione e quindi non emettono sostanze nell’aria, non richiedono temperature elevate e quindi assicurano un minor consumo energetico.
La nuova collezione s’intitola Sipario, ed è nata per sostenere progetti contro la disparità di genere e la violenza sulle donne nel mondo dello spettacolo.
Com’è nata l’idea e quali sono gli elementi distintivi del design di questi prodotti?
Tutto è nato dall’incontro con Amleta, associazione creata da attrici italiane per combattere le disparità di genere nel teatro e nel cinema, a sostegno della lotta contro discriminazioni, abusi, stereotipi e gender gap.
In un mondo come quello dello spettacolo, dove c’è molta apparenza, si nascondono in realtà interiorità ricchissime e fatte di tante storie da raccontare. Io ho cercato di dare voce a tutte quelle storie, invitando le persone a scoprirle, anche compiendo il gesto concreto di apertura delle ante di una madia.
Ho trovato molto interessante e stimolante il racconto che le attrici mi hanno fatto sul mondo femminile legato allo spettacolo. Lo specchio come alter ego della loro interiorità e ultimo punto di riferimento prima di entrare in scena: l’ultimo sguardo va sempre alla propria immagine riflessa nel camerino, proprio per ricordarmi chi sono e chi sto per diventare. Ecco perché ho aggiunto questo materiale nella collezione. Poi ovviamente ci sono i colori: il velluto rosso del sipario, il giallo che rappresenta le luci dei riflettori, il viola che molti discriminano perché ritengono che porti sfortuna. E invece Amleta – che combatte tutti gli stereotipi – lo ha scelto come colore istituzionale. Tutti questi elementi sono stati sintetizzati e armonizzati in questa nuova collezione, Sipario.
“Io ho sfidato questi dati perché credo fortemente nell’empowerment femminile e nell’immensa forza interiore che ci guida in tutto ciò che facciamo.” Luciana Gomez.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Una donna su cinque smette di lavorare dopo aver avuto un figlio. Nel mese di dicembre 2020 l’Istat ha certificato una flessione complessiva dei posti di lavoro dello 0,4% rispetto al mese di novembre, che significa: 101 mila occupati in meno, ma il 98% dei posti di lavoro persi era di donne, 99mila unità.
- L’Italia segue la tendenza occidentale: soltanto un’attività imprenditoriale su cinque è guidata da una donna.
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