Quando le materie prime di qualità si incontrano con il saper fare artigiano e la creatività di progettisti visionari ecco che nascono prodotti unici, come lo sono i tappeti naturali e sostenibili della collezione di Rugs Kristiina Lassus. Lassus si occupa di design di prodotto e ha all’attivo collaborazioni con importanti marchi, per i quali ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Da 15 anni ha dato vita alle sue collezioni di tappeti dei quali ci ha raccontato in questa intervista.
Come nasce il brand di tappeti Kristiina Lassus?
Sono sempre stata interessata agli spazi, a creare in essi un’atmosfera accogliente ed armoniosa. Avendo studiato architettura d’interni e design di mobili, la progressione verso i tappeti è stata più che naturale. Credo infatti che i tappeti siano una superficie molto importante per un ambiente.
Ho avuto l’idea di creare la mia collezione di tappeti contemporanei di alta qualità e manifattura artigianale, per creare qualcosa che si adattasse sia allo stile scandinavo, sia a quello italiano e internazionale.
La prima collezione è stata introdotta sul mercato nel 2007, con tappeti prodotti sia in India che in Nepal. Oggi la produzione è concentrata in Nepal. Il marchio Kristiina Lassus è registrato in 27 paesi, e la collezione Rugs Kristiina Lassus ha vinto diversi premi di design.
Cosa la appassiona di questo tipo di prodotto a lei che come designer ha disegnato anche per altri importanti brand?
Sono appassionata di prodotti artigianali da sempre. I miei tappeti mi hanno dato la possibilità di esprimermi in una nuova dimensione molto diversa dall’industrial design, alla quale mi sono dedicata in passato.
Poter così trasmettere le antiche conoscenze e le abilità dei tessitori tibetani rielaborandole in chiave contemporanea e completamente sostenibile.
Una collezione personale, che mi permette di esprimermi liberamente con una certa coerenza stilistica, dando un’identità unica al brand.
Lavoro principalmente su ordinazione e a stretto con contatto la produzione. Offriamo un servizio di personalizzazione in termini di misure, colori, materiali e qualità, assecondando i bisogni dei clienti. Ogni prodotto è unico nel suo genere.
Come nascono le idee per i vostri tappeti?
L’obiettivo principale della collezione è trasmettere la qualità dei nostri tappeti unici, ottenuti attraverso un processo di produzione completamente artigianale. Una combinazione di stili tra Nordico-Internazionale-Nomade.
Sono tappeti carichi di energia naturale e umana: l’attenzione e la cura che viene impiegata in ogni fase del processo, dalla filatura alle finiture, sono percettibili.
L’ispirazione per il design e i decori ha un’origine molto varia. Spesso deriva dalla parte subconscia. Mi sento molto ispirata da ciò che mi circonda e da ciò che mi colpisce inconsciamente. Ad esempio i giochi di ombre, luci e riflessi che sono alla base di alcuni miei progetti iconici, come Oyo, Onoko e Konko.
Altre volte invece, prendo ispirazione da cose più materiche. Come le trame delle reti tessute a mano per il tappeto Naaba, oppure dalle pietre primitive scolpite per Akana.
Dove avviene la lavorazione?
I miei tappeti sono prodotti in Nepal, a Kathmandu, da produttori Tibetani. Utilizzo solo materiali naturali d’alta qualità.
La lana è la materiale più importante. Viene ricavato dalle pecore che vivono sull’Himalaya a 3000 metri d’altitudine. Ha una fibra molto “sana” e di elevata qualità. La lana Tibetana, molto apprezzata per le sue caratteristiche, viene quindi filata a mano. Lavorazione che conferisce al prodotto una texture naturale e perché preserva l’autenticità dei tappeti con il nodo tibetano.
Gli altri materiali che utilizzo sono: seta cinese, seta naturale indiana, lino naturale, seta di bambù, canapa e cotone naturale per l’ordito.
Cosa rende unici questi tappeti?
Ciò che rende unici questi tappeti è la loro lavorazione: ogni piccolo passo della fase produttiva porta a un risultato prezioso e ricco di sfumature, intriso di storia e tradizioni tramandate da generazioni. Ogni prodotto passa dalle mani di circa 40 persone, e diversamente dei prodotti industriali ogni pezzo è unico e originale.
La mie origini finlandesi mi hanno instillato dei valori etici ed ecologici, che riporto anche nella manifattura dei miei tappeti.
I rifiuti e gli indici d’inquinamento sono minimi. Gli scarti del filato vengono riciclati, la produzione utilizza solo tinte di altissima qualità, il lavaggio avviene solo con sapone neutro e tutte le acque reflue vengono accuratamente filtrate. Un prodotto con un lungo ciclo di vita che è fatto per durare decenni, e questo conferisce un valore aggiunto anche agli ambienti in cui è posizionato.
Essendo un membro di Label STEP, (un’organizzazione no profit del commercio equo e solidale impegnata nel benessere dei tessitori e dei lavoratori nell’industria dei tappeti fatti a mano), contribuisco con una percentuale al supporto dell’educazione e ai programmi sociali offerti ai figli dei tessitori. Label STEP garantisce delle paghe corrette, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sostenibilità della manifattura e il non utilizzo di lavoro minorile.
I vostri prodotti sono tappeti pregiati per cui è importante la manutenzione, quali consigli ha in proposito?
Un tappeto annodato a mano può durare una vita (e oltre) aumentando in bellezza e unicità se è adeguatamente curato.
L’uso regolare dell’aspirapolvere di solito è sufficiente. Non sono necessari frequenti lavaggi (mediamente basta farne uno circa ogni 5 anni). Importante è usare sempre centri di lavaggio professionali, proteggerli dalla luce solare diretta troppo forte e da detergenti e sostanze chimiche usati per la pulizia del pavimento con cui potrebbe venire in contatto.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Un’indagine IPSOS su economia circolare e ambiente relativa ai temi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile condotta nel 2019 rilevava che l’interesse verso il tema della sostenibilità sta progressivamente aumentando. Ben il 72% degli intervistati infatti aveva dichiarato di conoscere l’argomento.
- Da una ricerca condotta da GfK relativamente alla sostenibilità e alle preoccupazioni ambientali emerge che un numero sempre crescente di consumatori sta modificando i comportamenti per effetto della maggiore sensibilità rispetto ai temi ambientali. A livello europeo ben una famiglia su tre ha smesso di acquistare determinati prodotti e/o servizi a causa del loro impatto negativo sull’ambiente o sulla società. Anche gli italiani dimostrano di stare molto attenti alla sostenibilità: il 30% dichiara di evitare i prodotti con imballaggi in plastica mentre il 36% ha smesso di acquistare certi prodotti a causa del loro impatto negativo. Percentuale che sale al 65% se si considera anche il segmento degli Eco Active, ossia i i consumatori più coinvolti dalle tematiche ambientali.
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