Mamma Mia, che installazione! Intervista all’artista Stefano Rossetti

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Stefano Rossetti è un artista e designer internazionale, noto per le sue installazioni site-specific che spaziano tra arti visive, scultura e design. Delle vere e proprie opere d’arte, dalle dimensioni importanti e con un forte impatto emotivo. Tutto questo è il fantastico mondo del Rossetti Design Park.
Habitante l’ha incontrato all’inaugurazione della sua ultima installazione Mamma Mia, realizzata per Coldiretti a Milano in occasione della Design Week.

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Mamma Mia, che installazione! Intervista a Stefano Rossetti – foto per gentile concessione di Stefano Rossetti

Mamma Mia è il suo nuovo lavoro inaugurato a Milano. Ci racconta com’è nata l’idea e qual è il messaggio che vuole trasmettere con questa installazione?

Volevo creare per Coldiretti qualcosa di nuovo, un murales che fosse però anche un’opera architettonica e di design. È nato così il primo murales di legno della città, che sovrasta la facciata del Mercato coperto di Porta Romana con colori e forme che esprimono gioia.
Ci tengo a sottolineare però che ci sono due chiavi di lettura del progetto. Una è quella legata alle 4 stagioni raffigurate come donne, madri e dee della Terra, per rappresentare quindi anche la stagionalità dei prodotti in vendita al mercato.
La seconda visione invece ha uno sguardo più ampio ed esteso sulle vicende mondiali più recenti, per ricordarci che viviamo in una terra tanto fertile quanto fragile, che deve essere protetta dagli incendi e dagli effetti del global warming. In questa seconda chiave di lettura quindi, le 4 donne scappano dalle brutalità attuali, verso un posto di maggior genuinità e sicurezza, come le porte del Mercato Coperto.

Questo suo ultimo lavoro arriva dopo un suo viaggio in Kenya. Quanto l’ha influenzata questa esperienza nella creazione di Mamma Mia?

Durante il mio viaggio in Kenya ho realizzato delle maschere africane insieme agli artigiani dei villaggi locali; lì ho imparato a lavorare il legno e ho potuto toccare con mano il loro grande amore per la natura, oltre ad alcune condizioni di disperazione e brutalità che donne, uomini e bambini devono vivere tutti i giorni.

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Maschere di legno realizzate in Kenya da Stefano Rossetti, insieme alla popolazione del luogo – foto per gentile concessione di Stefano Rossetti

Volevo rappresentare la loro vita non solo con i materiali, ma anche riportando il loro dolore, ricordando che nonostante lo spreco alimentare sembri tanto lontano dal mondo occidentale, per alcuni popoli è una lotta quotidiana.

Riprese Lenga Film. Voce narrante: Stefano Rossetti. Montaggio: PEPE nymi. Un progetto di Stefano Rossetti. Video per gentile concessione di Stefano Rossetti

Stefano, spesso nelle sue opere coinvolge realtà locali per la realizzazione di alcune componenti. Possiamo dire quindi che la sua arte è attenta anche ai temi della sostenibilità?

Oltre allo sviluppo dell’idea iniziale, la fase che più mi piace delle mie installazioni è il processo di produzione vera e propria. Preferisco sempre coinvolgere le realtà locali perché esprimono un’autenticità quasi perduta.
Per la realizzazione di Mamma Mia, ad esempio, ho lavorato al fianco di un falegname di Sesto Calende, ed è stato incredibile scoprire come il nostro progetto abbia man mano richiamato l’impegno di tutta la famiglia, fino a farmi diventare parte della comunità.

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Lo scorso giugno ha realizzato il Rainbow Park all’Idroscalo di Milano, in occasione del Pride Month. Con le sue creazioni affronta quindi anche temi sociali e di attualità?

Si, certo! Il mio lavoro è fondamentalmente un’arte sociale. L’impegno civile è il motore delle mie creazioni che vogliono dare gioia attraverso le forme e i colori ma anche far riflettere trasmettendo emozioni positive.
Il Rainbow Park, realizzato appunto in occasione delle manifestazioni per il mese dell’orgoglio LGBTQ, è quindi un’installazione in cui la bandiera arcobaleno, simbolo di inclusione e diritti, si trasforma in un luogo da vivere insieme. Le forme sinuose delle sedute, il dinamismo delle sculture e la forza dei colori creano un nuovo ambiente di bellezza e condivisione all’interno del parco dell’Idroscalo.

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L’installazione Rainbow Park di Stefano Rossetti, all’Idroscalo di Milano – foto per gentile concessione di Stefano Rossetti

Il Parco Arcobaleno abbraccia tutte le persone in un clima accogliente, per invitare il pubblico a realizzare l’opera più bella e desiderata: vivere la comunità, nella consapevolezza che la valorizzazione delle differenze e dei diritti civili è fattore di crescita, innovazione e ricchezza per tutti .

Quanto è importante il design nelle nuove abitudini dei cittadini per vivere lo spazio urbano?

Il design è fondamentale per diffondere consapevolezza sui temi sociali e per portare nuove sane abitudini nello spazio urbano. A volte è molto più semplice sensibilizzare sui problemi della società con un’installazione o un’iniziativa collettiva, perché il livello superficiale estetico dell’arte porta sempre significati molto più profondi, che rimangono impressi nella mente.

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L’installazione Parcobaleno, realizzata da Stefano Rossetti a Sesto Calende (VA) – foto di Silvia Dengo, per gentile concessione di Stefano Rossetti

Passare accanto a un’installazione che parla di amore tutti i giorni non fa forse venire voglia di metterlo in pratica?
E poi, diciamocelo, una città piena di arte è una cura per le nostre vite!

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Mamma Mia! Di Stefano Rossetti è il primo murales in legno della città di Milano.
  • Il tema dei murales è ricorrente nell’arte di Rossetti, ed è sempre una sfida. Ne ha realizzato infatti uno di 90 metri in onore dei 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino in via Einstein 6 a Milano, e un altro interamente in ferro nel cortile interno dell’ex Vetreria Lusvardi, in viale Toscana 13, Milano.

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