L’home staging è considerato lo strumento migliore di vendita o affitto immobiliare. Avvalersi dell’Home Staging significa avere un occhio più attento alla rinascita delle case in vendita. Ma anche per chi ha immobili da affittare per lunghi o brevi periodi, o da adibire ad uso turistico. Affidarsi ad un home stager significa avvalersi di un professionista che guarda la casa con gli occhi di chi la compra: punta al fattore emozionale di chi la visita, perché è quello che determina la scelta di un immobile rispetto ad un altro. Nessun intervento strutturale, non è una ristrutturazione, ma con pochi, semplici ed economici tocchi la tua casa verrà trasformata in un posto accogliente, in cui una fetta più grande di pubblico potrà immaginarsi al suo interno e sognare di abitarci!
Abbiamo incontrato Federica Basalti, home staging di bologna, che ha commentato per noi i dati emersi dall’ultima rilevazione di Big Hub, in collaborazione con Business Intelligence Group, sugli acquisti nel settore Casa & Giardino in Italia durante il lockdown.
Gli abitanti italiani ci hanno detto che sono disponibili a spendere il 13% in più per prodotti attenti alla salute, ecosostenibili, personalizzati e innovativi. Cos’è che sta facendo la vostra azienda su questi temi?
La Casa, il settore in cui opero, ha un ruolo rilevante nelle nostre vite: è il luogo in cui vogliamo sentirci al sicuro, che condividiamo con le persone che amiamo, che parla delle nostre abitudini e che ospita le nostre intimità. Il luogo in cui vogliamo sentirci liberi di fare e dire ciò che vogliamo e che ci deve far stare bene.
Avere una bella casa, non significa circondarsi di oggetti costosi, ma vuol dire vivere uno spazio dove ciò che abbiamo intorno ci fa stare bene, ci fa sentire a nostro agio, dove finalmente possiamo rilassarci e abbassare le nostre difese.
Il mio lavoro, l’home staging, consiste nell’allestire e fotografare una casa da acquistare. L’obiettivo è quello di creare un luogo che entri subito in empatia con il visitatore, dove tutte queste sensazioni emergono. Il mio metodo si fonda sul concetto di rovesciare il punto di vista: mi metto nei panni di chi compra, non di chi vende, creando un vestito su misura per chi cerca casa. Le esigenze e i desideri dell’acquirente diventano il motore di ciò che faccio: cerco di costruire la casa di cui necessita e quando la trova vuole che sia sua, a tutti i costi.
Abbiamo realizzato un’indagine sulle famiglie italiane per capire quanto il lockdown avesse avuto un impatto sulla loro dimensione sociale, personale e quella dei consumi. Guardando questo grafico, qual è il dato che più vi fa riflettere? E perché?
Il lockdown ci ha messo di fronte alla necessità di rimettere nella giusta scala di valori e priorità i nostri impegni e ciò a cui ci dedichiamo maggiormente. Leggo dal grafico la volontà a prendersi cura delle persone
e dei luoghi in cui si vive a partire dal territorio (natura e Italia) fino ad arrivare alla propria casa. Si nota una grande voglia di riscoprire la vita all’aria aperta, ma anche tanta voglia di vivere la dimensione casa che
non si limiti a quattro mura confortevoli, ma che sia sempre di più un luogo d’incontro, socialità, e autentica condivisione con amici, parenti e persino vicini di casa! Se è vero che la casa ci deve rispecchiare è chiaro che creare spazi dedicati alla socialità diventa fondamentale.
Guardando questo grafico, qual è il dato che più vi fa riflettere? E perché?
Foto: Come cambieranno gli italiani dopo il lockdown – Big Hub
Credo che emerga un dato molto importante: la voglia di rinascere, di riprendersi i propri tempi e spazi, coltivare interessi e riorganizzare la propria vita e il proprio lavoro in modo smart. Se fino a qualche tempo fa la nostra giornata era scandita da “esco di casa la mattina/ vado a lavorare/ torno a casa la sera”, oggi c’è la voglia di aprire un varco per il tempo libero, che rinominerei “tempo per le passioni”, per ciò che davvero ci sta a cuore: hobby, sport, volontariato…
Nel mio lavoro questo si traduce nel porre attenzione, e pensare a spazi (a volte angoli!) in casa da dedicare a queste attività, come definire aree fitness o per le attività manuali, un luogo dove riporre gli attrezzi… oltre ovviamente all’insindacabile spazio “office” ormai d’obbligo in quasi tutte le abitazioni degli italiani.
Guardando questo grafico, qual è il dato che più vi fa riflettere? E perché?
Sono in pochi quelli che desiderano cambiare casa: molti mi pare abbiano la voglia (o l’esigenza) di tirare il freno a mano e di risparmiare per il futuro. Ma spesso cambiare casa non è una scelta, spesso è una necessità imposta da fattori esterni come la famiglia che si allarga o un trasferimento lavorativo. Dunque, chi compra casa come ragiona? Dal grafico mi pare chiaro che se una parte è sicuramente attenta al portafoglio, è però anche molto sensibile a trovare qualcosa di personalizzato e di qualità. Inoltre molti acquisti passano dal web. Questi dati sono la dimostrazione del successo dell’home staging: preparare la casa attraverso un allestimento permanente pensando a chi la vivrà (personalizzazione), attenzione e cura al dettaglio (qualità), immagini fotografiche che bucano lo schermo (acquisto online).
Guardando al futuro, qual è il contributo che la sua azienda può dare per migliorare la qualità della vita degli abitanti?
Mettere al primo posto la persona attraverso la cura della casa in cui andrà a vivere! Questo non lo dico solo io, ma la creatrice dell’home staging Barb Schwarz, che già negli anni ‘80 in America diceva: “Fare home staging significa prendersi cura delle persone, le case sono solo una scusa per farlo!”
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Molto in voga negli ultimi anni sono le piccole ma meravigliose Tiny House, delle vere e proprie abitazioni in miniatura. Generalmente costruite utilizzando materiali ecologici, la loro ampiezza si aggira tra i 10 e i 15 mq. Vengono utilizzate come rifugi per scappare dalla routine quotidiana, ma sono nate come piccoli alloggi per gli studenti universitari in Svezia.
- L’ultima eco-tendenza è passare dei rilassanti week-end nelle case sugli alberi. Ormai sono sparse per tutta Italia, dal Piemonte al Lazio, passando per la costiera romagnola fino alla Puglia. Anche queste deliziose casette sono costruite in modo da avere un impatto zero sulla natura che le ospita, regalando a chi soggiorna in una casa sull’albero, una vera esperienza emozionale.
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it