La decisione di arredare la cameretta
Arriva per tutti i genitori il giorno in cui chiedersi: è forse arrivato il momento di comprare la cameretta per nostro figlio?
Una volta chiuso il dibattito sul co-sleeping e il bed-sharing, quando l’abbonamento in palestra non sortisce gli effetti desiderati sul mal di schiena e si è fatta pace con l’idea di farli dormire da soli, inizia il cammino verso la ri-conquista dell’intimità (per i genitori) e la scoperta dell’indipendenza (per i bambini).
Il primo passaggio obbligato viene fatto su Pinterest e lì ci si imbatte in una carrellata di immagini emozionanti di letti regali, pareti da arrampicata, tane nascoste e sospese tra le fronde in una giungla popolata da scimmie felici.
Bella, questa intanto la salvo.
Idee e Ispirazione
Quando poi la bacheca -e la testa- sono affollate di tante, troppe idee bisogna iniziare a fare chiarezza.
Abbiamo capito che la vogliamo colorata, ma anche neutra, che permetta al bambino di fare da solo, ma anche che sia capiente perché da qualche parte i piumoni li dovrò pur mettere, che possa accogliere la collezione di bambole e migliaia di mattoncini, ma anche che sia organizzata e pratica per imparare a studiare, e soprattutto: che vada bene fino a quando mio figlio compirà 18 anni.
Ecco, se è vero che in casa l’ambiente più complesso da ristrutturare è il bagno, perché lì mi serve di coinvolgere quasi tutta la filiera dell’edilizia, è altrettanto vero che uno degli ambienti a cui chiediamo di più in termine di prestazioni è sicuramente la cameretta.
Le quattro parole chiave della cameretta: dormire, giocare, studiare e crescere
Dormire – Comfort e adattabilità
La funzione per eccellenza della cameretta è naturalmente quella dell’accogliere il bambino durante il riposo.
La maggior parte dei genitori desidera e richiede un letto ad una piazza e mezza in cui far dormire il proprio bambino, consci del fatto che nei primi anni di vita spesso si addormenteranno insieme leggendo un libro.
Questo scenario ideale mal si sposa però con la realtà fin troppo diffusa delle camere piccole e mal distribuite, per cui spesso si è obbligati a scendere a compromessi. Il mercato offre una gamma di alternative molto interessanti tra cui scegliere.
Uno dei prodotti ad oggi più stimolanti è il sistema a moduli componibili -attrezzati con frontali a cassetti o ad elementi a giorno- che permette di allestire letti che evolvono nel tempo passando da un letto da 120 cm di lunghezza a uno di 200 cm spostando semplicemente un modulo comodino e la sponda di sicurezza, offrendo al contempo sia flessibilità che tanto spazio per riporre le cose.
Ma quando lo spazio a disposizione ci impone di essere oculati bisogna ripiegare su soluzioni che ci permettano di aumentare, addirittura raddoppiare le superfici degli ambienti, scegliendo letti a soppalco o a castello. Il vantaggio di una scelta come questa è innegabile: accogliere più di un bambino in caso si opti per due (o tre) letti.
Questo non vuol dire unicamente due figli, ma anche cuginetti o amici: la camera si trasforma in uno spazio ideale per i momenti di aggregazione sociale, in cui fare le prime esperienze di condivisione. In alternativa, l’area sottostante può essere trasformata in quello che più serve: area giochi, studio, cabina armadio o perché no, un rifugio chiuso in cui nascondersi.
Un aspetto però che non va mai trascurato è quello dell’accesso al letto superiore, preferendo sempre una scala che permetta la discesa in notturna del bambino in autonomia e sicurezza.
Giocare – Spazio e creatività
Se il contesto lo permette, un suggerimento sempre efficace per rendere la cameretta a misura del nostro bambino è lasciare parte del pavimento libero per esplorare la loro creatività: a seconda dell’umore potranno muoversi, sdraiarsi, rotolare, costruire una pista per il trenino o allestire la scuola dei peluche.
Disponiamo a portata di mano poi tanti elementi, sia chiusi sia a giorno, dove trovare, e poi successivamente riporre, i loro giochi e libri preferiti, sfruttando al meglio le zone basse dell’arredo per permettergli di imparare a fare da solo senza arrampicarsi e di diventare ogni giorno più autonomo.
La parte alta e meno accessibile degli armadi o delle librerie nei primi anni di utilizzo saranno destinati ad un utilizzo più adulto (e finalmente anche i piumoni hanno trovato una casa), mentre ad altezza bambino resteranno tutti quegli oggetti e quei vestiti che può prendere da sé, riposti su appenderie e cassetti alla sua portata.
Studiare – Dall’organizzazione all’apprendimento
Crescendo, la cameretta si svuoterà, pur molto lentamente, dei voluminosi giocattoli ma si riempirà di enormi zaini traboccanti di quaderni, e tutta una serie infinita di sacche e borse destinate alle attività extrascolastiche.
Teniamone conto, sempre in un’ottica di autonomia, quando immaginiamo la nostra cameretta perfetta: avere un contenitore abbastanza capiente dove riporre lo zaino ci eviterà di trovarlo lasciato a terra e di inciamparvi ogni qual volta entreremo in stanza.
Se la camera lo permette, aumentiamo la lunghezza della scrivania: questo si rivelerà molto comodo, quando nei primi anni di approccio allo studio capiterà che i genitori vengano coinvolti, al bisogno, nello svolgimento dei compiti, e sarà funzionale proseguendo il percorso di studio con l’aumentare delle materie da affrontare e la possibilità di studiare con i compagni.
Una cosa che non va mai trascurata è il materiale di queste scrivanie, e della camera in generale: occorre una superficie da cui si possano facilmente rimuovere i segni lasciati dalle matite e dai pennarelli.
Crescere – Arredamento che evolve
Ma la caratteristica principale che vorremmo che le camerette avessero è quella di sapere essere lo specchio della crescita dei nostri figli: un arredo che sappia accompagnarli modificandosi, evolvendosi, perfezionandosi con il passare del tempo.
La scelta del colore sarà quindi molto importante: stimolante per la prima infanzia, ma anche appropriato alla loro -inevitabile- fase dark. Senza inibire le scelte personali del bambino, ogni colore, dal giallo al nero, andrà bene se utilizzato con coerenza.
È sempre vincente scegliere prodotti rimodulabili e integrabili nel tempo, con dettagli tessili facilmente rimpiazzabili al cambio di stile. Abbiamo parlato di letti che si allungano al bisogno, di spazi vuoti da riempire con i mutevoli interessi di anno in anno, di contenitori dove si alzano i ripiani e di scrivanie dalle dimensioni importanti.
Messo in pratica tutto questo, potrà veramente la cameretta che acquistiamo quando il bambino ha appena tre anni durarne almeno altri 10 o 15?
L’attenzione va allora spostata sui materiali, che devono essere ovviamente atossici, meglio ancora se riciclati e/o riciclabili, e con legname proveniente da foreste a taglio controllato; le superfici dovranno essere resistenti agli urti, robuste, bisogna evitare finiture laccate o legni morbidi, scegliere i giusti spessori, e meccanismi di qualità (cerniere e ferramenta).
In questo modo la nostra camera, sia a livello progettuale che costruttivo, avrà tutte le carte in regola per assecondare le passioni fugaci e le continue sorprese che i nostri figli ci riserveranno.
Sperando sempre che lascino il nido prima che ci chiedano di inserire una cucina, un divano e uno spazio per una nuova culla…
Dicci la tua!
La cameretta del tuo bambino è un piccolo universo in continua evoluzione, proprio come lui.
Abbiamo condiviso alcuni spunti e idee su come renderla funzionale, accogliente e pronta a crescere con il tuo piccolo.
Ma ogni famiglia e ogni bambino sono unici, e ci piacerebbe sentire la tua storia.
Qual è il tuo tocco personale nell’arredare la cameretta?
Hai qualche consiglio da genitore esperto o una domanda a cui cerchi risposta?
Condividi le tue idee, domande, e anche le tue preoccupazioni nei commenti qui sotto. Parliamo insieme di spazi creativi, soluzioni geniali e di quei piccoli trucchi che solo un genitore può conoscere.
Il tuo contributo potrebbe illuminare la giornata di un altro genitore alla ricerca di ispirazione o soluzioni. Scrivi ora e facciamo della cameretta un progetto di famiglia!
Federica Del Duca di Atrio
Architetto dal 2011 e mamma dal 2015, elettrizzata per ogni nuovo progetto di arredamento per bambini
Lorenzo Lucchini di Atrio
Architetto dal 2011 e zio innamorato, risolutore di planimetrie.