Tragedia di Chernobyl: le piante muoiono di cancro?

Chernobyl|Disastro di Chernobyl

Il disastro nucleare di Chernobyl del 1986, ha causato radiazioni mortali per migliaia di persone. Ma le piante come hanno reagito?

Chernobyl è diventato sinonimo di tragedia dopo il disastro nucleare del 1986. Una zona dimenticata, la cui aria sprigiona radiazioni maligne. Vale lo stesso anche per le piante presenti nel territorio circostante?

Disastro di Chernobyl: come hanno reagito le piante?

Chernobyl è stata la città del disastro nucleare del 1986, un lontano ricordo che torna alla mente ancor’oggi. Il materiale radioattivo sprigionato è “instabile”, per il fatto che, emette continuamente particelle e anche onde ad alta energia. Ciò è in grado di distruggere tutte le strutture cellulari o comunque produrre sostanze altrettanto chimiche reattive, che attaccano tutti i meccanismi delle cellule. Tutte le parti delle cellule sono sostituibili se vengono danneggiate, ma chiaramente il DNA subisce danni strutturali. Ecco, ciò che accade alle piante residenti nella zona di Chernobyl:

  • Ciò che accade alle piante presenti in zona è molto semplice, a differenza dell’essere umano, loro reagiscono e si adattano.
  • Le piante della zona di Chernobyl, creano sviluppo. Infatti, riescono a formare radici più forti e steli più alti.
  • Quasi tutte le cellule vegetali sono in grado di generare nuove cellule.
  • Ciò vuol dire che, le piante sono in grado di sostiuire le cellule morte, che siano attaccate da animali o radiazioni.
  • Purtroppo per quanto riguarda le forme di vita animale, lo scoppio della centrale di Chernobyl, è stato mortale. Per via del fatto che, le loro cellule e anche i loro sistemi sono molto specializzati e anche poco flessibili.

Ma cosa rende le piante così resistenti?

Semplice, le piante sono in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente e situazione. Quindi, si adattano alle varie condizioni di luminosità, di umidità e anche di temperatura. Le piante non hanno una struttura ben definita, ma riescono a raggiungerla nel mentre. Infatti, sono in grado di allungare lo stelo e anche di rinforzare le loro radici. Le cellule vegatali sono capaci di dare origine ad altre cellulare di qualsiasi altro tipo. Riescono a rimpiazzare un tessuto morto, ciò che l’animale e l’essere umano non può fare.

Disastro di Chernobyl
Tragedia di Chernobyl: le piante non muoiono di cancro? – Pexels di Wendelin Jacober

Una nuova prospettiva di vita a Chernobyl

Dal lontano ma sofferto 1986, le cose sono cambiate a Chernobyl. Il disastro della centrale nucleare ha provocato la morte di migliaia di persone, le radiazioni maligne sprigionate nell’aria hanno portato la città nel dimenticatoio. In realtà, però, da qualche anno la vita prospera in quel di Chernobyl, infatti, sono tante le specie animali e vegetali tornate più grandi di allora. Dopo il tragico evento, la città è stata abbandonata da tutti i suoi abitanti, molti hanno perso la vita e tanti sono letteralmente scappati. Ma, l’aspetto positivo che si può notare oggi, è sicuramente il ritorno di tante forme di vita vegetale ed animale. Infatti, oggi, la città è una vera e propria riserva naturale, una delle più grandi in Europa. Quindi, ciò che si può affermare è che, l’impatto che ha avuto il disastro causato dalla centrale, è stato distruttivo per gli essere umani, ma non per le forme di vita vegetali. Quindi, lo scoppio è stato molto meno distruttivo per l’ecosistema locale.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo un rapporto del Chernobyl Forum, tutto dedicato alle morti causate dallo scoppio della centrale nella città. Rileva che, sono state 65 le morti accertate e più di 4.000 casi di tumore alla tiroide. In particolare nei giovani, tra i 0 anni e i 18 anni.

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