Human centered design: cos’è?
In italiano human centered design (HCD) significa sostanzialmente design antropocentrico. Con tale dicitura si intende quindi una metodologia progettuale che punta tutto sulle persone che difatti vengono poste al centro di ogni fase del processo creativo. Si tratta così di una progettazione che si basa interamente sui bisogni dell’uomo. Anche definibile come un approccio volto a risolvere i problemi offrendo soluzioni concrete e praticabili. L’obiettivo finale è quello di creare prodotti che le persone vogliono utilizzare.
In cosa consiste lo human centered design
In buona sostanza è possibile riassumere tale approccio nei seguenti punti:
- creare una profonda empatia con le persone per le quali stai progettando;
- generare tantissime idee;
- costruire una serie di prototipi;
- condividere ciò che realizzi con le persone per le quali stai progettando;
- lanciare una nuova soluzione innovativa nel mondo.
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Le fasi della metodologia human centered design
Come ogni processo di qualsivoglia natura è possibile individuare delle fasi ordinate e consequenziali. Nel caso dello human centered design sono tre e sono le seguenti:
- Ispirazione. Questa fase è volta a osservare e imparare direttamente dalle persone per le quali si stanno progettando le soluzioni. Ciò comporta immergendosi nelle loro vite con lo scopo di arrivare a comprendere a pieno le loro esigenze.
- La seconda fase è quella di ideazione. Qui da ciò che si è appreso durante la fase precedente si lavorare al fine di identificare le migliori opportunità per la progettazione e per i prototipi.
- Infine vi è la fase di implementazione. Arrivati a questo punto di darà vita alla soluzione concreta che una volta perfezionata potrà essere proposta sul mercato.
Human centered design: a cosa serve?
Ma a cosa serve tale metodologia progettuale? Lo human centered design ha lo scopo di creare prodotti, servizi, hardware e software che possano soddisfare le esigenze specifiche dei clienti. Per questo motivo costituisce oggi un validissimo supporto per le aziende, che saranno così in grado di progettare e fornire prodotti ed esperienze che rispondono perfettamente alla domanda e ai desideri degli utenti finali.
In particolare oggi l’HCD viene impiegato nell’ambito della tecnologia per sviluppare prodotti o servizi che hanno lo scopo di alleviare i problemi dell’uomo. In special modo quando questi problemi sono legati alla sfera della salute di questo. Un esempio di human centered design è la creazione di applicazioni per smartphone che risultino più user-friendly ovvero utilizzabili in maniera più efficace dalle persone. Rimanendo sul tema salute un altro esempio è quello di progettare prodotti per l’accessibilità in modo tale da soddisfare una specifica disabilità o necessità di salute. In pratica alla base di tutto vi è sempre il principio per cui l’HCD si concentra in tutto e per tutto sull’essere umano. Più il prodotto finale è utilizzabile, conforme alle esigenze e utile e più sarà probabile che vi siano clienti disposti a pagare per averlo.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- L’utilizzo della tecnologia mobile in campo sanitario, sia da parte dei medici che dei pazienti è in continua crescita. Una spinta sostanziale è stata certamente data dalla pandemia. Si tratta di software di telemedicina che permettono di consultare un medico a distanza. La crescita dell’impiego di questa nuova tecnologia è data dal fatto che si stima che ben il 40% degli italiani utilizza una o più applicazioni per la salute. Degli utilizzatori abituali di app per il benessere il 45% ha dichiarato di aver iniziato a farlo sotto suggerimento del proprio medico mentre il 55% ha iniziato a usarle per sua scelta personale.
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