In cosa consiste il Placemaking?

Placemaking|Placemaking

Placemaking: di cosa si tratta?

Con il termine placemaking si intende un approccio multifunzionale alla pianificazione e alla gestione degli spazi pubblici. In buona sostanza si tratta di una filosofia di progettazione volta a creare spazi che siano salutari per le persone che li vivono rendendoli quindi felici nel lungo termine. L’obiettivo è così quello di rappresentare un grande spazio pubblico dove è piacevole trascorrere il tempo e dove gli individui vorranno torneare ancora e ancora.

Placemaking: l’origine del termine

Il placemaking non è recente ma nasce nel 1960 quando i due urbanisti Jane Jacobs e William Whyte iniziarono a parlare dell’idea di progettare città in grado di adattarsi alle persone. In particolare il libro di Jacobs “Vita e morte delle grandi città americane” cambiò radicalmente la visione di vivibilità di un ambiente urbano. Dopo solo qualche anno dalla pubblicazione il termine placemaking entrò ufficialmente a far parte del dizionario di architettiurbanisti di tutto il mondo.

Lo spazio pubblico: come ripensarlo in modo sicuro e sostenibile?

Project for Public Spaces

Project for Public Spaces è l’organizzazione che promuove iniziative di placemaking in diversi paesi del mondo. Questa in pratica definisce il suo fulcro centrale nel “collegamento tra le persone e le idee, le risorse, le competenze e i partner che vedono lo spazio pubblico come la chiave per affrontare le nostre più grandi sfide”.

L’organizzazione ha lo scopo di incentrare il suo operato sull’osservazione, l’ascolto e le interviste alle persone che vivono, lavorano e giocano in uno spazio particolare. Questo aspetto è fondamentale poiché consente di comprendere quali sono le reali esigenze e aspirazioni degli individui in termini di spazio e di comunità.

Placemaking
In cosa consiste il Placemaking? – SHUTTERSTOCK di Sergey Muhlynin

Placemaking: i principi fondamentali

Project for Public Spaces ha redatto 11 principi fondamentali del placemaking, che sono i seguenti.

1- Comunità intesa come esperto

Intendere la comunità come esperto implica l’identificazione di quei talenti e quelle risorse all’interno della collettività che possono fornire informazioni utili su come funziona una certa area e quali sono le criticità ad essa connessa.

2- Creare un luogo, non un progetto

Uno degli obiettivi del placemaking è quello realizzare un luogo che dia l’idea di comunità, un posto accogliente, un ambiente che sia qualcosa di più della somma delle sue parti. Non solo un progetto ma un luogo da vivere a pieno.

3- Cercare partner

Le partnership sono fondamentali per fare le cose al meglio. In questo caso si intendono, per esempio istituzioni locali, scuole o musei che possano far decollare il progetto e fornire il giusto supporto.

4- Capire molto, solo osservando

Per valutare e capire cosa funziona e cosa non funziona in uno spazio è necessaria un’attenta osservazione. Osservare come le persone utilizzano gli spazi pubblici e come vi interagiscono permette di comprendere cosa piace e cosa non piace. Tutto questo allo scopo di meglio rispondere alle esigenze e alle preferenze degli utenti finali.

5- Avere una visione

Avere una visione d’insieme è fondamentale per comprendere a monte quali attività potranno essere svolte in quel determinato luogo e poi anche come renderlo accogliente e come valorizzarlo al meglio.

6- Iniziare dalle petunie “più leggero, più veloce, più economico”

Più leggero, più veloce, più economico” è una citazione presa in prestito da Eric Reynolds che con essa si riferisce a quelle soluzioni semplici, realizzate nel breve termine e a basso costo che possono avere un impatto notevole sulla formazione di quartieri e città. Alcuni esempi di miglioramenti che possono essere realizzati in breve tempo e con poche risorse sono la creazione di posti a sedere, caffè all’aperto, giardini e murales.

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7- Triangolare

In uno spazio pubblico, la scelta e la disposizione di elementi diversi in relazione tra loro può mettere in moto il processo di triangolazione. Per triangolazione si intende quel processo mediante il quale uno stimolo esterno fornisce un collegamento tra le persone e spinge gli estranei a parlare con altri estranei come se si conoscessero.

8- Dicono sempre “non può essere fatto

Qualsiasi sia la cosa che si intende creare questa implicherà inevitabilmente l’incontro di ostacoli. Perciò iniziare con dei piccoli miglioramenti a sostegno della comunità può dimostrare l’importanza dei luoghi.

9- La forma supporta la funzione

Tutti i passi precedenti forniscono il concetto per lo spazio. Sebbene il design sia importante, questi altri elementi dicono di quale “forma” hai bisogno per realizzare la visione futura dell’ambiente.

10- Il denaro non è il problema

Se la comunità e altri partner sono coinvolti nella progettazione e realizzazione ciò può sensibilmente ridurne i costi. Seguendo questi passaggi, le persone avranno così tanto entusiasmo per il progetto che il costo sarà distribuito in modo più ampio e di conseguenza poco significativo rispetto ai benefici.

11- Non è mai finito

Gli spazi pubblici di valore, che rispondono ai bisogni, alle opinioni e ai continui cambiamenti della comunità, richiedono sempre molta attenzione. I servizi si consumano, le esigenze cambiano e altre cose possono accadere, per questo motivo è bene essere aperti alla necessità di cambiamento e avere una certa flessibilità gestionale.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Dall’ultimo rilevamento Istat è emerso che il verde urbano rappresenta appena il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia, per una media di 31,1 metri quadrati a testa. Il capoluogo più “green” è Trento, con 401,5 metri quadrati di verde per abitante.
  • Secondo un’elaborazione effettuata da Il Sole 24 Ore sulla base dei bilanci demografici mensili Istat, si è registrata una fuga dalle grandi metropoli, in favore di centri ritenuti più vivibili, da dove per molti è possibile continuare a lavorare anche grazie allo smartworking.

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