Rapa Nui: l’isola di Pasqua
Nel 1722, l’esploratore olandese Jacob Roggeveen scopre Rapa Nui, la c.d. isola di Pasqua. Si tratta di un isola vulcanica immersa nell’Oceano Pacifico e rientrante nel territorio cileno. L’isola di Pasqua deve il proprio nome al giorno della sua scoperta. Infatti, Jacob Roggeveen scopre quest’isola proprio nel giorno della ricorrenza pasquale.
La grande isola del Cile
L’isola di Pasqua, conosciuta anche come Rapa Nui (ovvero, grande isola), è uno dei territori abitati più isolati al mondo. Infatti, a causa della sua storia geologica, l’isola non ha mai goduto di alcun collegamento con la terraferma. É soltanto a partire dagli anni ’60 che, grazie all’ampliamento dell’aeroporto di Mataveri, che l’isola è raggiungibile dai turisti. Ciononostante, il turismo non è ancora un settore fondamentale per l’isola, a causa del prezzo eccessivo dei voli. A livello geologico, Rapa Nui è caratterizzata dalla presenza di 3 vulcani inattivi:
- il Terevaka, che costituisce la parte centrale dell’intera isola
- il Poike, situato nella parte orientale
- il Rano Kau, che si trova nella parte meridionale
Proprio a causa della sua natura vulcanica, l’isola di pasqua possiede soltanto 48 specie vegetali native. Questa caratteristica fa di Rapa Nui una fra le isole più povere di specie vegetali in tutta l’area sud dell’Oceano Pacifico. Secondo le ricerche effettuate da molti botanici, l’isola di Pasqua sarebbe stata interamente ricoperta di piante ad alto fusto, fino a qualche secolo fa. Fu soltanto nel 1010 che l’isola subì un processo di graduale deforestazione. Infatti, a partire da allora, vennero abbattute circa 10 milioni di palme giganti. In questo modo, venne favorita l’erosione, che comportò il progressivo spopolamento dell’isola di Pasqua.
La popolazione dell’isola
Il periodo di massimo splendore dell’isola di Pasqua risale al XVI-XVII secolo. Durante questi anni, la popolazione arrivò a toccare un numero di abitanti pari a 15.000. A causa dei danni ecologici riportati all’isola dalle tribù indigene, gli abitanti iniziarono a decimarsi, arrivando ad essere all’incirca 2.500. Inoltre, nel 1868, in seguito alle deportazioni ed alle malattie importate dagli europei, il numero di abitanti arrivò a 900. Il numero complessivo degli abitanti dell’isola toccò il suo picco minimo con l’avvento di Jean-Baptiste Dutrou-Bornier, che favorì l’emigrazione della maggior parte della popolazione. Infatti, un sondaggio demografico del 1877 rilevò la presenza di soli 111 abitanti. Stando all’ultimo censimento datato 2017, gli abitanti complessivi dell’isola di Pasqua ammontano a 7.750.
Moai: i monoliti dell’isola
I Moai sono statue, perlopiù monolitiche, scolpite dalla popolazione polinesiana indigena Rapa Nui tra il 1250 ed il 1500. Spesso, dei Moai sono visibili soltanto le teste. Ciononostante, è quasi sempre presente un corpo interrato e, per questo, non evidente. Inoltre, sul dorso delle statue, sono stati incisi simboli in rongorongo. Fra i Moai più conosciuti al mondo si trovano:
- i sette Moai Ahu Akivi. Ahu Akivi è un luogo sacro per la popolazione dell’isola di Pasqua. Durante l’equinozio di primavera, i sette Moai sono rivolti al punto in cui tramonta il sole. Invece, durante l’equinozio d’autunno, le statue danno le spalle all’alba.
- Tukuturi Moai. Si tratta della statua più antica, scoperta da Thor Heyerdahl nel 1955. Questo Moai raffigura un soggetto dalle sembianze femminili con la testa leggermente sollevata verso il cielo e le mani nell’atto di pregare. Tukuturi Moai è stata datata approssimativamente al VI secolo.
- Moai Te Tokanga. Te Tokanga, ossia il Gigante, si trova nella cava principale di Rano Raraku ed è alta 21,65 m.
Secondo un’antica leggenda del luogo, Makemake, il capo dei Tangata manu (ossia, degli uomini uccello), era il creatore dell’umanità, nonché il dio della fertilità. Infatti, l’immagine di Makemake è scolpita su molti dei Moai presenti sull’isola di Pasqua. Secondo la tradizione, esistevano soltanto due sacerdoti in grado di muovere i Moai. Dopo la morte di tali sacerdoti, gli abitanti dell’isola di Pasqua decisero di non costruire più statue. Perciò, alcuni Moai sono rimasti incompiuti. Secondo gli studiosi, questo periodo coincide con il 1500.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Dal 26 aprile al 9 maggio 2010, un Moai alto 5,20 metri doveva essere trasportato a Parigi ed esposto per alcune settimane nel Palazzo delle Tuileries. Però, l’89% degli abitanti dell’isola respinse la proposta, attraverso un referendum.
- Al referendum su una possibile riapertura al turismo dell’isola di Pasqua dopo la pandemia da Covid-19, il 67% della popolazione ha espresso voto sfavorevole. Soltanto il 20% della popolazione (che ammonta attualmente a circa 10mila abitanti) ha partecipato al referendum.
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