Quanti e quali sono gli animali domestici abbandonati in Italia

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“Ogni animale che l’uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua naturale longevità; e l’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante”.

Questo è quanto viene definito nell’art.6 della Dichiarazione universale dei diritti dell’animale.
Il reato dell’abbandono si configura quindi nel momento in cui la persona, che ha la custodia dell’animale, decide in maniera conscia e consapevole di disfarsene. La responsabilità non è solamente del proprietario, ma più in generale di chiunque abbia un animale domestico in custodia.

Il fenomeno dell’abbandono di animali domestici in Italia è purtroppo ancora molto diffuso. Ma quanti e quali sono gli animali che sono stati abbandonati nell’ultimo anno?

Dati 2021 sugli animali domestici abbandonati in Italia

I gatti e i cani sono tra gli animali domestici più diffusi in Italia, ma analizzando i dati delle statistiche sugli animali domestici abbandonati negli ultimi 3 anni emerge un aumento del 50% di felini.
Oltre a questi, nella scorsa estate si è registrato anche un incremento nell’abbandono di altri animali domestici, come conigli e tartarughe. E questo fenomeno è coinciso ancora una volta con il periodo delle ferie estive, quindi nei mesi compresi tra maggio e settembre 2021.

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Quanti e quali sono gli animali domestici abbandonati in Italia – foto di hitryuliya da Shutterstock

Secondo il rapporto Coop 2020, durante la pandemia in Italia 3,5 milioni di italiani hanno preso con sé un animale da compagnia.
Quindi, se da un lato negli ultimi anni si è registrato un numero sempre crescente di persone che prendono in casa un animale domestico, dall’altro sono aumentati anche i casi di abbandono.

E per quanto riguarda gli abbandoni del periodo estivo, le motivazioni principali sono sempre le stesse, ovvero l’incapacità da parte dei padroni a gestire il proprio animale domestico in occasione dell’assenza da casa per le vacanze. 

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Quali sono gli animali domestici più abbandonati in Italia?

Vediamo di seguito quali sono gli altri animali domestici, oltre ai cani, che sono stati maggiormente oggetto di abbandono in questo ultimo anno. E le principali motivazioni che hanno spinto i padroni ad abbandonare il proprio animale.

Cani da caccia

Molto spesso i cani da caccia vengono abbandonati dai loro proprietari quando diventano anziani oppure se per qualche motivo di salute non sono più idonei per le attività venatorie.
Nel caso di cani anziani o malati può capitare infatti che il proprietario consideri l’animale giunto a fine carriera e quindi per questo motivo decida di abbandonarlo, e spesso lo fa lasciandolo in mezzo alla strada, nei boschi o, nel migliore dei casi, in canile.

Gatti

Anche il fenomeno dell’abbandono dei gatti ha registrato un incremento nel 2021, e tra le varie cause anche la crisi socio-economica causata dalla pandemia del Covid ha avuto il suo peso.
Chi abbandona i gatti molto spesso lo fa in prossimità di colonie di felini randagi, pensando così che il gatto non si senta solo e spaesato, e che riesca quindi a sopravvivere. Si registrano anche numerosi casi di gatti che vengono abbandonati nei parchi.
Ma in entrambi i casi si tratta di un grave errore perché i gatti domestici non sono abituati a stare in strada e quindi non ne conoscono i pericoli e, nel caso specifico dell’abbandono in prossimità di colonie, rischiano anche di essere allontanati dai loro simili.

gatto e tartaruga
Quanti e quali sono gli animali domestici abbandonati in Italia – foto di fotorince da Shutterstock

Tartarughe

Tra le principali cause dell’abbandono di tartarughe diversi studi evidenziano il fatto che questo tipo di animale domestico viene solitamente acquistato nei negozi per animali, o nelle fiere o nei luna-park per bambini, quando ancora sono di piccole dimensioni. Ma la tartaruga è un animale che può crescere anche molto, arrivando a 30 cm di diametro. E vive per molti anni.

Quindi spesso chi acquista questo genere di animale lo fa sull’onda emotiva senza ponderare bene i pro e i contro di questa scelta, e spesso anche con poco conoscenza delle caratteristiche dell’animale stesso. Trovandosi poi però nelle condizioni di non poterlo più mantenere in casa e quindi in molte situazioni opta per l’abbandono.
I principali luoghi in cui vengono abbandonate le tartarughe sono i laghetti e gli stagni all’interno dei parchi, ma anche in questo caso è un’errore perché l’inserimento della tartaruga “domestica” in questo contesto può rappresentare un danno per l’ambiente naturale, oltre che un pericolo per l’animale stesso. 

Conigli e criceti

I conigli e i criceti sono da sempre tra gli animali domestici più presenti nelle case degli italiani (oltre ai più tradizionali cani e gatti), e di conseguenza rientrano anche loro tra quelli più soggetti al triste fenomeno dell’abbandono.

Appartengono alla specie dei roditori e quindi per questo possono provare danni agli arredi e oggetti di casa. I conigli inoltre quando crescono raggiungono dimensioni importanti, ed entrambi necessitano di una importante pulizia quotidiana della gabbia.
Queste caratteristiche quindi possono spesso diventare un boomerang e rappresentare così le principali cause di abbandono.

Esattamente come per i gatti, anche nel caso di conigli e criceti, spesso l’abbandono avviene in prossimità di parchi e aree verdi con l’errato pensiero di liberarli nella natura. Ma essendo animali domestici incorrono invece in molti pericoli e rischiano così di non riuscire a sopravvivere.

Chiara Bracale, dog photographer (e non solo)

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • In Italia, l’abbandono degli animali domestici è vietato nell’art. 727 del Codice Penale. Il reato è punito con l’arresto fino ad un anno o con un’ammenda che va dai 1.000 ai 10.000 euro per chiunque abbandoni animali domestici.
  • Lo Stato ha istituito, con la legge 14 agosto 1991 n. 281, un fondo per la lotta all’abbandono degli animali da compagnia. Le disponibilità del fondo vengono ripartite annualmente dal Ministero tra tutte le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. 

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