La rappresentazione della natività di Gesù Cristo è una pratica antichissima. Partita con uno scopo prettamente religioso negli anni questa pratica si è trasformata in una vera e propria forma d’arte. Scopriamo dove nasce la tradizione del presepe, a quando risale e chi è stato il primo a rappresentare la nascita del bambin Gesù.
Dove e quando nasce la tradizione del presepe?
Le prime rappresentazioni della nascita di Cristo compaiono a partire dal IV e III secolo nelle catacombe. Qui sono state, difatti, ritrovate immagini relative alla natività. Non si trattava di scene particolarmente complesse ma di semplici iscrizioni simboliche, al pari ad esempio del disegno del pesce, che simboleggiava Gesù Cristo. L’origine precisa è quindi difficile da definire con precisione. Possiamo però stabilire una data prima della quale la rappresentazione era puramente pittorica e dopo la quale è diventata scultorea e anche vivente.
Il primo presepe di San Francesco d’Assisi
Il primo presepe, nel senso moderno del termine, si fa comunemente risalire a quello inscenato da San Francesco d’Assisi durante il giorno di Natale del 1223, nel piccolo paese di Greccio, vicino Rieti. Tre anni prima il Santo aveva percorso i luoghi della nascita di Gesù Cristo rimanendone molto colpito. Al suo ritorno in Italia chiese a Papa Onorio III di poter uscire dal suo convento per inscenare la rappresentazione della natività.
Così venne allestito il presepe in una grotta, nei boschi del paesino, c’erano il bue e l’asinello ma non erano ancora presenti la Vergine Maria, Giuseppe e il bambinello. Si trattava quindi di una sorta di forma incompleta che comunque attirò la popolazione del posto cosicché San Francesco potesse raccontare loro la storia della nascita di Gesù, anche a coloro che non erano in grado di leggerla sui libri. Si è trattato, in pratica, del primo presepe vivente del mondo sebbene non ancora rappresentato nella forma completa.
Da questo momento in poi la grandezza di San Francesco e l’interesse per le sue gesta hanno contribuito alla grande diffusione del presepe nel mondo e alla sua riproduzione nelle chiese e nelle case dei devoti. Questo strumento nato per comunicare con la popolazione si è poi arricchito di dettagli: sono così nate le statuine scolpite del personaggi che hanno preso parte alla nascita di Gesù e la caratteristica scenografia dell’umile mangiatoia. Oggi la tradizione del presepe è considerata una vera e propria arte, nel periodo natalizio di può infatti assistere a rappresentazioni di ogni tipo, da quelle molto grandi a quelle più minimali, da quelle realizzate con materiali molto pregiati a quelle che impiegano oggetti di recupero.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il presepe è una tradizione a cui buona parte degli italiani non rinuncia. Da un’indagine Coldiretti/Symbola/Confartigianato è emerso che il 40% degli abitanti dello stivale è solito ricreare la natività nelle proprie case. Questa percentuale sale al 48% tra le persone adulte e anziane e sfiora il 50% soprattutto al Sud, dove il presepe viene addobbato in una casa su due.
- Nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, si può ammirare uno dei più antichi presepi. Questo fu realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo da Cambio. L’opera venne commissionata nel 1288 da Papa Niccolò IV allo scopo di commemorare proprio il primo presepe rappresentato a Greccio.
- Il Presepe di Manarola è stato inaugurato ufficialmente nel 2007 e in quello stesso anno è entrato nel Guinnes dei record come presepe illuminato più grande del mondo. Si tratta di una vera e propria opera d’arte situata sulla Collina delle Tre Croci che l’intera comunità celebra e contempla ogni anno.
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