Il Flexitarianesimo: la nuova alimentazione che fa bene all’ambiente

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Il Flexitarianesimo è un innovativo tipo di dieta caratterizzata dal consumo di alimenti vegetali e poco processati, senza escludere completamente la carne.

Flexitarianesimo è la nuova corrente che raggruppa tutte le persone che hanno deciso di ridurre il consumo di proteine animali e alimenti processati per produrre un minor impatto sull’ambiente e godere dei benefici di uno stile di vita sano e flessibile. Infatti, a differenza dei vegetariani, i flexitariani, una sorta di vegani non troppo convinti, non rinunciano ad alimentarsi sporadicamente di proteine animali. Infatti, non escludono categoricamente la carne dalla propria alimentazione, ma ne cambiano semplicemente la quantità e la frequenza con cui la mangiano. Non a caso i principi alla base del Flexitarianesimo, da come si intuisce dalla parola stessa, sono abbastanza flessibili, e si possono sintetizzare come quanto segue:

  • mangiare principalmente frutta, verdura, legumi e cereali integrali,
  • concentrarsi sulle proteine ​​vegetali anziché animali,
  • essere flessibile e introdurre di tanto in tanto pasti a base di proteine animali,
  • mangiare alimenti meno elaborati e più naturali,
  • limitare lo zucchero aggiunto e i dolci.

A questo nuovo fenomeno hanno contributo sicuramente più elementi, dalla pandemia, alla maggiore consapevolezza legata al cambiamento climatico. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo nuovo tipo di alimentazione.

Flexitarianesimo
Cos’è il Flexitarianesimo – pexels sebastian coman photography

Flexitarianesimo e scelte di consumo

La nuova corrente alimentare del Flexitarianesimo è strettamente legata alla maggior consapevolezza che si ha dell’ambiente e della sua tutela. Ciò ha fortemente influenzato le scelte di consumo degli italiani, che hanno visto un incremento specie in relazione ai prodotti vegetali, come frutta, verdura, cereali, pasta integrale e in generale cibi e bevande a base vegetale.

In più, secondo una ricerca effettuata da Ipsos, l’incremento relativo alla scelta di questi prodotti è stato dovuto anche a motivi di salute, per il 76%, ed etici per il 63%.

Cosa significa Flexitarianesimo e chi sono i flexitariani?

Come già anticipato, la radice della parola Flexitarianesimo è flexi, da flectere. Ciò indica qualcosa di flessibile, non rigido, in continuo movimento e tendente a modificarsi costantemente.

In un certo senso, i flexitariani seguono una dieta plant-based, sostanzialmente vegetale per ragioni etiche e di salute personale, proprio come i vegetariani o i vegani. Tuttavia, a differenza di questi due gruppi, che non ammettono il consumo di nessun prodotto di origine animale, i flexitariani non escludono in maniera ferrea certi alimenti.  Infatti, quella flexitariana è un tipo di dieta flessibile, che grazie ad alcuni compromessi, è in grado di dare il proprio contributo senza a particolari rinunce.

Il Flexitarianesimo ammette il consumo di qualsiasi tipo di alimento. Ovviamente, si prediligono prodotti di origine vegetale, come frutta, verdura, tofu e soia, ma anche uova, formaggi, carne e pesce, possono essere consumate di tanto in tanto. In ogni caso, le principali fonti proteiche nella dieta flexitariana provengono da cereali e legumi, essenziali per mantenersi in salute.

Flexitarianesimo
Cos’è il Flexitarianesimo – pexels lisa vhb

I benefici della dieta flexitariana

I principali benefici del Flexitarianesimo sono dovuti al fatto che questo rappresenta un regime alimentare vario. Infatti, i molteplici cibi tra cui scegliere, dalla verdura ai prodotti caseari a km 0, fino alla frutta secca, sono tra i più svariati e permettono di seguire una dieta equilibrata che garantisce il corretto funzionamento dell’intestino e il giusto equilibrio alimentare. Inoltre, se abbinata ad uno stile di vita dinamico contribuisce a prevenire le malattie e le patologie cardiovascolari, degenerative e metaboliche. Infine, la dieta flexitariana non ha particolari controindicazioni e può essere seguita da chiunque, anche dai più piccoli, già dai primi anni di età. Infatti, aiuta ad avvicinarli alla ricchezza alimentare e al mantenimento del loro peso corporeo.

La corrente alimentare nel mondo

L’avvento del Flexitarianesimo, secondo i dati rilevati da Unionfood, potrebbe coincidere proprio con l’inizio del primo lockdown. Infatti, proprio durante la pandemia sempre più persone hanno deciso di consumare prodotti e cibi più salutari, spesso producendoli artigianalmente in casa. Basti pensare che solo dal 2019 al 2020 il consumo di frutta, verdura, cereali e bevande vegetali è aumentato del 3,7%.

In più, secondo i dati rilevati da Gfk-Eurisko, il 42% degli italiani ha dichiarato di aver ridotto nettamente il consumo di carne e di aver aumentato parallelamente, quello di frutta e verdura di stagione, insieme ai cereali integrali. Inoltre, ben il 39% ha affermato che le bevande vegetali e i sostituti vegetali della carne sono entrati di diritto nella spesa settimanale, diventando prodotti quotidiani sulle nostre tavole. Tutto ciò, ovvero questo nuovo tipo di alimentazione, secondo gli esperti potrebbe realmente fare la differenza e aiutare a ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti e migliorare la salute di tutti gli habitanti del mondo.

Flexitarianesimo
Cos’è il Flexitarianesimo – pexels jane doan

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