Cosa sono le Signorie?

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Durante la seconda metà del XIII secolo molti ordinamenti comunali si trasformarono in signorie, in cui l’effettivo esercizio del potere passò nelle mani di un solo individuo (dominus o signore) che rappresentava la vittoriosa borghesia appena affermata.

Il passaggio al regime signorile segnò varie realtà cittadine italiane anche se per alcune rappresentò un passaggio provvisorio.

La caratteristica fondamentale di tutte le signorie era la centralità del signore. Questo viveva a corte e nelle sue mani era concentrato tutto il potere, con a disposizione a corte tutta una rete di funzionari che dipendevano da lui. Questi centri però divennero fondamentali in quanto i signori divennero veri e propri mecenati che proteggevano artisti di ogni tipo.

In presenza di conflitti inoltre, i signori si affidavano a compagnie di ventura, gruppi di mercenari con a capo un condottiero. Inizialmente erano stranieri ripagati con terreni, per cui si assiste in questo momento a un processo di rifeudalizzazione.

Le principali signorie italiane

Ecco quindi spiegato perché molte delle piazze italiane sono dedicate alla Signoria. Quali sono state però le più importanti?

Milano

Si affermò Pagano Della Torre, feudatario appartenente a una famiglia residente in città, subito dopo la battaglia di Cortenuova a Milano. L’arcivescovo Ottone Visconti però, che guidava l’opposizione nobiliare ghibellina, sconfisse la famiglia Della Torre in battaglia nel 1277 e si fece proclamare signore.

Suo nipote Matteo riuscì a estendere i domini fino al Monferrato dando così ai mercanti e agli artigiani nuove possibilità che rendono Milano una grande città manifatturiera e commerciale. Il potere però torno brevemente in mano dei Della Torre nel 1302 fino a quando i Visconti lo riconquistarono stabilmente nel 1329.

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Foto Foto di Olev su Shutterstock

Firenze

Firenze nel XIII sec. era uno dei principali centri economici italiani ed europei in cui i mercanti esercitavano soprattutto il commercio della lana o si occupavano di attività bancarie e assunse importanza sempre maggiore la borghesia delle arti (vi erano 7 arti maggiori, 5 medie e 9 minori). È il 1282 quando si costitusce il governo dei Priori delle arti, formato da sei priori che affiancarono e poi sostituirono i magistrati precedenti.

Dieci anni dopo gli Ordinamenti di giustizia, voluti da Giano della Bella, esclusero in un primo momento i magnati dal governo riservando le magistrature e i consigli solo agli appartenenti alle arti minori o medie. Fu concesso ai magnati di partecipare all’amministrazione cittadina solo se iscritti a un’arte. Tra il XIII e il XIV sec. i regimi signorili furono soltanto transitori ma la situazione si evolverà e diventerà stabile ne XV sec. con l’avvento della famiglia Medici.

Venezia

Qui le arti non ebbero mai funzione politica e non era mai esistita nemmeno una nobiltà feudale che potesse contrastare i mercanti. L’obiettivo dei mercanti veneziani era quello di limitare i poteri del doge, il magistrato di origine bizantina, ma anche quello di impedire l’ascesa di nuove classi.

Nel 1297, dopo aver creato organi che limitavano il potere del doge ed eliminato l’assemblea popolare, fu stabilito che potessero fare parte del Maggior Consiglio, che dal 1172 eleggeva il doge e aveva funzioni legislative, solo coloro che vi avevano fatto parte negli ultimi 4 anni o appartenessero a famiglie i cui membri ne avessero fatto parte.

Ci furono due tentativi di instaurare la Signoria che furono facilmente stroncati e si istituì il “Consiglio dei Dieci”, col compito di prevenire ogni attentato all’oligarchia.

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Altre principali signorie sorsero a Verona (Della Scala), a Ferrara (d’Este), a Padova (da Carrara), a Mantova (Gonzaga), a Treviso (da Camino), a Urbino (da Montefeltro), a Ravenna (da Polenta).

In copertina: foto Di Fausto Lanzetti su Shutterstock

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